In Valgobbia 33 rifugiati da mezzo mondo

Accolti da Il Mosaico, svolgevano lavori socialmente utili. Ma ora tutto è sospeso
Alcuni rifugiati hanno ridipinto la palestra della scuola a Faidana - Foto © www.giornaledibrescia.it
Alcuni rifugiati hanno ridipinto la palestra della scuola a Faidana - Foto © www.giornaledibrescia.it
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I rifugiati presenti in Valgobbia sono 33, ospitati in sei appartamenti, ben distribuiti sul territorio. In sostanza un numero esiguo, rispetto ai 22mila abitanti della valle, tanto che sono pressoché «invisibili».

La loro gestione è affidata alla Cooperativa il Mosaico, attiva fin dal 1980, quando accoglieva a Lumezzane i primi immigrati dall’Albania e quelli che, eventualmente, salivano ancora dal Meridione ai quali offrire ascolto ed aiuto. I rifugiati provengono da... mezzo mondo: Nigeria, Somalia, Senegal, Mali, Gambia, Guinea, Pakistan, Afghanistan, Palestina, Bangladesh e Sierra Leone.

Mentre fino a qualche mese addietro svolgevano lavori socialmente utili, ora tutto è sospeso perché i responsabili de Il Mosaico stanno valutando le forme di collaborazione possibili, alla luce anche delle possibili novità derivanti dal decreto sicurezza governativo. A questo proposito Il Mosaico e gli addetti all’anagrafe comunale si sono incontrati per coordinare un’unica prassi. I richiedenti asilo per poter entrare nello Sprar devono esercitare una professione o essere già iscritti all’anagrafe. Oppure essere già residenti prima di ottobre. Ora non è più così perché la residenza non viene più concessa ed entra in Sprar solo chi ha una professione cosiddetta «internazionale» o chi ha un permesso di cinque anni (rinnovabile). Alcuni ospiti de Il Mosaico effettuano lavori saltuari presso privati, ma se gli emolumenti superano i 5 mila e 300 euro lordi all’anno, perdono il diritto di stare nello Sprar. 

Il Mosaico si occupa di molto altro non solo sul territorio lumezzanese, come il doposcuola educativo domiciliare, laboratori di varia natura, un servizio di psicologi, senza dire di diciotto case di auditing sociale, servizi di ascolto, svolgimento di pratiche, attraverso una trentina di dipendenti. Per quanto riguarda il decreto sicurezza il sindaco, Matteo Zani, a tal proposito, dopo aver rilevato che a Lumezzane non vi sono problemi con i 33 ospiti extracomunitari, ha confermato che resta rispettoso delle norme di legge, ma quella specifica sui richiedenti asilo non lo trova d’accordo.

 

 

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