Il caseificio è pronto al rilancio e guarda ai supermercati

Entro fine anno i lavori sulla struttura e l’ingresso del nuovo gestore: la meta è uscire dai confini locali
Cantieri in vista per il caseificio sociale - © www.giornaledibrescia.it
Cantieri in vista per il caseificio sociale - © www.giornaledibrescia.it
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Dopo la boutique del formaggio, i cui lavori partiranno a marzo nell’ex caserma forestale, è la volta del rilancio del caseificio sociale di Graticelle: quella in arrivo sul territorio bovegnese è una vera e propria pioggia di contributi a distanza ravvicinata. Nei giorni scorsi hanno iniziato a trapelare voci sulla disponibilità, da parte di Comunità montana, a finanziare con 80mila euro la riqualificazione del caseificio comunale.

Il sindaco di Bovegno, Manolo Rossini, conferma e spiega che il Comune ne stanzierà altri ventimila per sistemare l’immobile. «Siamo già in contatto con un privato disposto a gestire il caseificio e a rivoluzionarne le dinamiche attuali, dal momento che oggi come oggi è impensabile restare rinchiusi nella sola Valtrompia, sia a livello di distribuzione, sia dal punto di vista dell’approvvigionamento del latte» spiega il primo cittadino. Stando a quanto riferito da Rossini, l’intervento sulla struttura e l’ingresso del nuovo produttore (che non è triumplino) avverranno entro la fine dell’anno.

Di conseguenza la cooperativa Monte Muffetto, che dal 2003 gestisce l’attività, chiuderà definitivamente i battenti. «In realtà è da un anno che il sodalizio ha interrotto la produzione - spiega il sindaco - e quando era ancora in attività era arrivata a lavorare un solo quintale di latte al giorno, ma ora vogliamo ragionare più in grande, perché il caseificio ha bisogno di almeno dieci quintali di latte al giorno per rimanere aperto». Il cambiamento si concentrerà sulla quantità, ma non solo: con la nuova gestione «chi produrrà il latte non sarà lo stesso che ne controllerà la qualità, come avvenuto fino ad ora», specifica Rossini.

Il rilancio sarà preceduto da un intervento per la sistemazione del tetto e l’adeguamento dei locali. Con i 100mila euro a disposizione saranno inoltre acquistati macchinari nuovi, nonchè sostituiti i pentoloni per i trattamenti e verrà creato un accesso interno ed esterno con carro ponte per agevolare le procedure. Se avanzerà ancora denaro, l’idea è di acquistare un automezzo ad hoc. Dopo la rivoluzione edilizia sarà la volta di quella logistica, con l’apertura a produttori e mercati non necessariamente valtriumplini.

«Non possiamo più pensare di circoscrivere l’approvvigionamento alla sola Valle di Sarle e Zerlo, perché da qui non arriva più latte a sufficienza - sottolinea il sindaco Manolo Rossini -. Lo stesso discorso vale per il mercato: non ha più senso fermarsi cioè alle sole attività commerciali locali, perché se davvero l’obiettivo è crescere, occorre arrivare sui banchi dei supermercati frequentati da tutti».

 

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