Valsabbia

Nuovo processo per il superteste del caso Iuschra

L'uomo, insieme al fratello, avrebbe tentato di vendere al legittimo proprietario una moto rubata
Enrico Ragnoli - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Enrico Ragnoli - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Da superteste a carcerato e ora nuovamente imputato. Tutto in un anno. Nuovi guai con la giustizia per Enrico Ragnoli, il residente a Serle che aveva raccontato di aver incontrato nel bosco del paese poche ore dopo la scomparsa, la 12enne Iuschra svanita sull’Altopiano di Cariadeghe e mai più ritrovata. Ragnoli venne ritenuto credibile - dopo che al secondo giorno di ricerche gli inquirenti non lo avevano preso in considerazione - e le ricerche nell’autunno di un anno fa proseguirono anche sulla scorta delle sue indicazioni. Che non portarono poi a nulla.

Dopo comparsate in televisione il 33enne venne arrestato per una vecchia condanna a tre anni per rapina diventata definitiva. Ieri mattina è tornato in un’aula di tribunale a Brescia accompagnato dal carcere dagli agenti di Polizia penitenziaria e ha ritrovato il fratello Otorino. Entrambi sono infatti accusati di ricettazione nell’ambito di una vicenda che ha dell’incredibile. La ricostruzione agli atti e confermata dai due imputati.

I fratelli Ragnoli hanno tentato di vendere una moto trovata in un sentiero e tenuta per mesi nel garage di casa loro. Tramite un amico che ha fatto da intermediario hanno però proposto la due ruote al legittimo proprietario che ne aveva denunciato il furto. Il processo è stato aggiornato a dicembre perchè il giudice ha dato tre mesi di tempo alle parti per trovare un accordo economico come risarcimento del danno.

 

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