Valsabbia

Le Poste cedono gratis un’area al Comune di Vestone

L’avevano acquistata nel ’57 per aprire un nuovo ufficio
Ufficializzato il passaggio di proprietà - Foto © www.giornaledibrescia.it
Ufficializzato il passaggio di proprietà - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Prende corpo anche a Vestone quanto annunciato da Poste italiane lo scorso 26 novembre a Roma. Per l’occasione i vertici dell’azienda avevano incontrato tremila sindaci dei Comuni «a bassa intensità abitativa» promettendo «dieci impegni» a favore delle loro comunità.

Fra questi la promessa che nessun altro ufficio postale, per quanto poco remunerativo per l’azienda, sarebbe mai stato chiuso. Una sorta di «manifesto sociale» che Poste italiane sta mettendo in pratica passo dopo passo. A Vestone questo impegno si è tradotto nella realizzazione di una struttura capace di abbattere le barriere architettoniche per l’accesso agli sportelli e nel secondo caso in Italia di cessione d’area, dopo un’analoga operazione avvenuta a Lampedusa.

Si tratta di 100 metri quadri di parcheggio che Poste italiane aveva acquistato nel 1957 in viale Marconi, vicino al monumento degli Alpini. L’intenzione allora era di edificare lì vicino un ufficio postale, poi però è stata scelta un’altra destinazione. Ora quell’area, con una cessione gratuita, torna di proprietà comunale. E rimarrà parcheggio. Fra i presenti al passaggio di proprietà, ieri in municipio e poi davanti all’ufficio postale, insieme al sindaco Giovanni Zambelli, anche il responsabile Area Immobiliare Nord Est di Poste Italiane Francesco Porcaro e la direttrice della filiale (madre) di Brescia Luisella Gnocchi.

«In coerenza con la nostra missione sociale abbiamo individuato alcune aree ed alcuni immobili di proprietà con l’intento di offrirli ad uso gratuito alle comunità locali, l’abbiamo già fatto a Lampedusa, lo facciamo oggi a Vestone - ha detto Francesco Porcaro -. Con questo impegno Poste Italiane intende confermare la grande attenzione e sensibilità posta nei confronti delle realtà territoriali, soprattutto di quelle più piccole e disagiate». I «numeri» di questo impegno sono consultabili anche sul web www.posteitaliane/piccoli-comuni.

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