Valsabbia

«In piazza con noi» a Bagolino, tra bosco e lago vestiti a festa

Domenica alle 11 nel borgo di San Giacomo a Bagolino le telecamere di Teletutto si accenderanno sulle eccellenze del posto
I conduttori Andrea Lombardi e Clara Camplani - © www.giornaledibrescia.it
I conduttori Andrea Lombardi e Clara Camplani - © www.giornaledibrescia.it
AA

«In piazza con noi» sale e tocca il confine con il Trentino, sale a Ponte Caffaro e a Bagolino che insieme fanno poco meno di 4mila anime e rappresentano, diversi e uniti, la grandezza di un popolo e delle sue azioni. Bagolino è una fortezza naturale, la scorgi davanti a te, possente e intimidente. E ordina subito l’impressione, in sede storica e contemporanea, di stare in un paesaggio protetto, con segni da cogliere, riti a pelo di terra, leggende e lingue e canti e danze da tradurre e imparare a memoria. Si è nel luogo magnifico di un mistero umano.

Bagolino, già preso da sotto, è l’idea di trovare vicende reali e irreali, l’odore di case aristocratiche e di un popolo orgoglioso delle contrade e dei pascoli, il luogo degli incendi domati e della resistenza lontana da Brescia e indipendente da Trento. E prima, quasi avamposto con il dovere di un’identità propria, si stende Ponte Caffaro, guardato, con la misura delle preghiere e del far bene dalla storia benedettina che qui, al borgo di San Giacomo, narra la potenza del pregare e lavorare per l’altro.

Fu conquistato prima del Mille con la voglia mistica di mangiare la terra e nello stesso istante ingoiare la preghiera come il dono del dolce, di una torta dello Spirito, come le mamme, allora, e oggi alcune volte, per i loro bambini. C’è il disegno e il sapore conquistato del terreno guadagnato a tasselli, riportato a santità produttiva e godibile dal male odore della palude diabolica a causa di chi, fermo e dormiente per il ghigno mortale dell’inedia, porta a puzzare i beni del Signore.

Noi di «In piazza con noi» staremo, domenica 9 giugno, dalle 11, in diretta su Teletutto, nel cuore del borgo di San Giacomo, sulla testa di Ponte Caffaro con vista benedettina sul lago d’Idro, nella convergenza pensata e ottimamente organizzata dal nuovo sindaco di Bagolino e Ponte Caffaro, nostro amico da sempre, guardiano anche del Gaver. Per noi, offriranno orazioni televisive, Clara Camplani e Andrea Lombardi. «Abbiamo chiesto a "In piazza con noi" - spiega il sindaco Gianzeno Marca - di aiutarci a smuovere le acque turistiche del lago d’Idro, di quello che gli è intorno con le bellezze ambientali e paesaggistiche di rara bellezza, con la sua gente generosa e ospitale, la stessa creatrice di prodotti unici, che difende boschi e lago e nelle case ha gli sci per la montagna e il surf per il lago, d’estate e d’inverno. Si apre la stagione: il lago, il monte, il bosco sono vestiti a festa» Ha ragione da vendere, il nuovo primo cittadino.

Una volta arrivati quassù si può disporre di un lago dove si cela l’origine di una primigenia sorgente della flora e della fauna, dove passarono i grandi delle milizie e i supremi dell’arte, come Romanino come narra bene il già sindaco pittore e restauratore Romeo Seccamani dalla chiesa di Sant’Antonio. E perché mai Leonardo da Vinci dovrebbe aver evitato il monastero di San Benedetto al borgo di San Giacomo dopo aver trascorso mesi su e giù per le valli bresciane per disegnare ponti, dighe e castelli a favore dei potenti e di Milano e quindi di Venezia? Il lago d’Idro, Ponte Caffaro, il borgo di San Giacomo, Bagolino sono un mosaico di beni. Una volta scoperti non li lasci. Qui trovi i segni artistici di Tintoretto e Tiziano, di Porta Salviati e dei grandi bresciani del Rinascimento. Qui è nascosto, soltanto all’ignoranza, un patrimonio di aria fine e di segni geniali che allunga la vita. Come i balsami e i liquori dei benedettini. Se non venite, perderete l’indulgenza del bello e del sano.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia