Cercano droga, trovano armi, reti e uccellini

Il sospetto è diventato certezza nel corso dell’operazione. E anzi ha portato a sequestrare oltre alla droga armi, reti vietate e uccelli che erano stati abbattuti e catturati violando diverse convenzioni internazionali.

Al centro della vicenda un 36enne di Provaglio Valsabbia che i carabinieri della stazione di Sabbio Chiese e della stazione forestale di Vobarno ritenevano coinvolto tanto nello spaccio di hashish quanto in azioni di bracconaggio. Nelle scorse ore è scattata la perquisizione. Appena i militari sono arrivati hanno trovato una rete a tramaglio della lunghezza di 20 metri nei pressi del bosco, in cui erano già stati catturato otto uccelli selvatici che sono stati subito liberati. In casa poi, in un congelatore, altri 198 uccellini oltre a vari tipi di trappole e reti. L’uomo non possiede la licenza di caccia e dunque oltre alla denuncia per furto in danno dello Stato è stato segnalato all’autorità giudiziaria anche per il possesso illecito di armi e munizioni dato che sotto il suo letto sono stati trovati fucili e in un’altra stanza della casa diverse munizioni oltre a circa 20 grammi di hashish e un bilancino di precisione.

Le armi sono risultate intestate al padre, che detiene regolare licenza di caccia, e dunuqe la perquisizione si è spostata in casa sua. Al padre, un 60enne, non è andata meglio: nel suo congelatore i militari hanno individuato altri 132 esemplari protetti che erano stati uccisi in violazione delle normative e munizioni a palla unica che non avrebbe potuto detenere. E gli sono stati sequestrati anche nove fucili. Padre e figlio sono stati dunque denunciati per le rispettive violazioni della normativa sulla caccia, sul possesso delle armi e il più giovane anche per il possesso della droga.