Valcamonica

Le vittime del bullo: insulti, botte e la paura «di finire male»

Il procuratore dei minori: «I ragazzi devono capire che non sono liberi di fare tutto ciò che vogliono, ma che se sbagliano sono puniti»
Nel mirino del 17enne anche un ragazzo disabile © www.giornaledibrescia.it
Nel mirino del 17enne anche un ragazzo disabile © www.giornaledibrescia.it
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Insulti, botte, sputi, soprusi e minacce. Per mesi. Poi le vittime, temendo «di finire male», hanno raccontato di non voler più andare a scuola.

L'incubo di un gruppo di sette studenti di un istituto superiore della Bassa Vallecamonica era un compagno di classe 17enne di origine marocchina denunciato per atti persecutori nei confronti di minorenni e di soggetti con disabilità. Nel mirino del giovane infatti anche un ragazzino con disabilità cognitiva che veniva insultato, picchiato, perseguitato anche in modo violento.

«Qui comando io, dovete fare quello che vi dico» era l'ordine che il 17enne ha impartito per mesi alle sue vittime, ragazzini che abitano in valle Camonica e zona alto Sebino bergamasco.
Poi la decisione di raccontare tutto a preside e insegnanti, e quindi ai genitori, fino a quel momento rimasti all'oscuro. Un racconto confermato anche davanti ai carabinieri di Breno che hanno denunciato in stato di libertà il 17enne, residente a Bergamo, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia.

«Purtroppo i casi di bullismo sono tanti anche nel nostro distretto» spiega il procuratore dei Minori di Brescia, Emma Avezzù. «In questo caso non sono state ravvisate le esigenze della misura cautelare, ma comunque il giovane avrà un processo - ha detto ancora il procuratore dei minori -. I minorenni devono capire che non sono liberi di fare tutto ciò che vogliono, ma che se sbagliano sono puniti».

 

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