Valcamonica

Crollo della croce di Job: assolti due sacerdoti

Mons. Ivo Panteghini e don Santo Chiapparini prosciolti dall’accusa di omicidio colposo
24 aprile 2014. Il crollo della Croce
24 aprile 2014. Il crollo della Croce
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A due giorni dalle dichiarazioni in aula dei periti della Procura: «Il legno della Croce di Job era marcio al 75% perché nessuno ha mai verificato le condizioni dell’opera che era inzuppata d’acqua» si registra una nuova sentenza per il crollo della struttura che il 24 aprile del 2014 a Cevo travolse e uccise il 21enne di Lovere Marco Gusmini.

Il giovane era in gita con altri compagni del grest, non riuscì ad allontanarsi in tempo e morì sul colpo. Al termine del processo con rito abbreviato ieri mattina sono stati assolti dall’accusa di omicidio colposo «per non aver commesso il fatto» Mons. Ivo Panteghini e don Santo Chiapparini, gli unici due imputati, dei sei complessivi coinvolti nel secondo procedimento, che hanno scelto riti alternativi al dibattimento.

Il giudice ha accolto la richiesta di assoluzione formulata dal pm che ha sottolineato come i periti non siano stati in grado di retrodatare lo stato dell’opera d’arte al periodo in cui i due sacerdoti ricoprivano l’incarico di componenti dell’associazione Croce del Papa. Richiesta di assoluzione che era stata avanzata anche dal difensore Gerardo Milani che ha però sostenuto una tesi diversa dall’accusa.

«Abbiamo fatto presente che agli atti ci sono le manutenzioni svolte dai due sacerdoti che hanno seguito il manuale della struttura. Probabilmente - ha aggiunto il legale - non bastavano, ma era quanto indicato dal manuale che i miei assistiti hanno rispettato».

Proseguirà invece il prossimo 5 marzo il processo in dibattimento nei confronti di Marco Maffessoli, presidente dell’associazione Croce del Papa, il direttore dei lavori Renato Zanoni, don Filippo Stefani, Elsa Belotti e Bortolino Balotti. Si tratta del secondo procedimento sul crollo della Croce Job che era stata realizzata per la visita a Brescia di Giovanni Paolo II nel settembre del 1998. E che dallo Stadio Rigamonti, dove si tenne la messa celebrata dal Pontefice polacco, venne poi trasferita e innalzata nel 2005 sul Dosso dell’Androla di Cevo in Valle Camonica.

 

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