Cultura

Tiziano, la mostra «anche senza polittico Averoldi»

L’opera non uscirà da San Nazaro: «Previsti itinerari nelle chiese cittadine»
TIZIANO: "OCCASIONE PER BRESCIA"
AA

Il polittico Averoldi non lascerà la chiesa dei Santi Nazaro e Celso per entrare in Santa Giulia come superospite della mostra su «Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia», in programma dal 21 marzo al 2 luglio.

Ma l’esposizione, prodotta da Brescia Musei e Civita, «sarà comunque una grande occasione per valorizzare la storia dell’arte bresciana e il nostro patrimonio». Parola del direttore di Brescia Musei, Luigi Di Corato, che risponde alle polemiche sollevate dalla notizia che delle opere chieste in prestito alle parrocchie del centro storico della città, nessuna sarà in mostra.

Il «no» è giunto dall’ufficio Beni culturali della diocesi, che avrebbe accolto il diniego delle parrocchie. «Sapevamo che il polittico Averoldi sottosta a particolari norme di inamovibilità per la tutela - ha piegato ieri Di Corato in conferenza stampa, accanto ai consiglieri di Brescia Musei Mario Mistretta e Bruno Barzellotti, e alla vicesindaca Laura Castelletti - ma speravamo che potesse essere fatta un’eccezione per uno spostamento così ravvicinato. Ci siamo mossi correttamente, indirizzando la richiesta all’Ufficio diocesano. Forse, se avessimo coinvolto da subito le parrocchie avremmo ottenuto una risposta diversa...».

Le opere «richieste» (come tiene a sottolineare Di Corato:le domande sono partite a maggio) erano nella lista allegata al bando di evidenza pubblica per la ricerca di partner nella produzione della mostra, presentato a luglio. L’incontro con la diocesi è avvenuto dopo l’estate, il no è arrivato solo nei giorni scorsi.

«La mostra si farà - ha sottolineato Mistretta - e nel progetto iniziale era già previsto un "piano B" che ora sarà sviluppato, con visite nelle chiese cittadine che ospitano l’opera di Tiziano e dipinti di Moretto, Romanino e di altri autori bresciani». In Santa Giulia arriveranno pezzi da musei italiani e internazionali come il Prado di Madrid, il Kunsthistorisches di Vienna, l’Accademia di Venezia, la Princely Collection di Vienna, il Puskin di Mosca «a conferma del valore culturale e scientifico del progetto - ha aggiunto Barzellotti -. Ora contiamo di coinvolgere gli sponsor (c’è tempo fino al 23 dicembre per avanzare la propria candidatura, ndr) in quella che riteniamo una iniziativa di interesse bipartisan per la città».

Sulle polemiche politiche della vicenda è intervenuta Castelletti: «Non prendiamo lezioni da chi ci ha preceduto e che ha lasciato alla città macerie, con la vicenda della truffa di Artematica, e una pinacoteca trasformata in un cantiere senza fondi per i lavori. Noi procediamo in trasparenza utilizzando bandi pubblici per la produzione di mostre e per la selezione del personale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, con oltre 200mila visitatori l’anno dai 70mila di tre anni fa, +82% di incassi, +250% di vendite al bookshop, e ora il progetto Google Arts & Culture».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia