Cultura

Sua maestà Grigory Sokolov incanta il Teatro Grande

L'artista russo, uno dei mostri sacri del pianismo mondiale, ha concesso sei bis
FESTIVAL: MAGICO GRIGORY SOKOLOV
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Il palcoscenico in penombra, silenzio assoluto in sala, il pubblico praticamente scompare in un rito nel quale l'artista suona quasi senza soluzione di continuità, in simbiosi con il pianoforte, dove parla solo la musica ai livelli più alti cui un interprete la possa condurre. Al Teatro Grande di Brescia, per il Festival Pianistico Internazionale, è tornato sua maestà Grigory Sokolov, uno dei mostri sacri del pianismo mondiale, artista che sa trasformare ogni suo concerto in evento da sold out in grado di richiamare appassionati anche da lontano. 

Quella con Grigory Sokolov era senz'altro una delle serate più attese di questo 58esimo Festival, con un programma affascinante che ha visto nella prima parte l'esecuzione di quattro Polacche di Chopin, in ossequio al tema del cartellone 2021, seguite dai Preludi op. 23 di Rachmaninov. Rapito il pubblico in sala che ha bevuto quasi col fiato sospeso l'intero concerto, nota per nota, ammaliato dalla tecnica formidabile di Sokolov e dalla sua sconfinata conoscenza della partitura affrontata.

Del pianista russo colpisce tutto: la poesia con cui vivifica ogni brano come la potenza sapiente e controllata con cui sa emozionare l'ascoltatore fin nel profondo. Entusiasta il pubblico che ha lungamente applaudito Sokolov, richiamandolo più volte sul palcoscenico. Generosa la risposta dell'artista con l'esecuzione di ben sei bis.

 

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