Cultura

Paolo Vinati, il documentarista bresciano al Trento Film Festival

L’etnomusicologo proporrà «Capaci di volere», realizzato con la poetessa altoatesina Roberta Dapunt
Il documentarista e etnomusicologo bresciano Paolo Vinati - © www.giornaledibrescia.it
Il documentarista e etnomusicologo bresciano Paolo Vinati - © www.giornaledibrescia.it
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«Il futuro, la vetta più importante da scalare». Per la 69ª edizione della sua storia, la prima interamente in digitale (a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria), il Trento Film Festival ha scelto uno slogan di grande valenza simbolica, che sintetizza le difficolta contingenti, corredandole con la fiducia riposta in una sfida da vincere. Diretta da Luana Bisesti, la rassegna - una delle più prestigiose al mondo tra quelle dedicate al cinema di montagna - si svolgerà dal 30 aprile al 9 maggio, ma i film saranno visibili fino al 16 maggio sulla piattaforma online (il pass complessivo costa 25 euro, il singolo lungometraggio 5, mentre i corti sono gratuiti; info generali sul sito www.trentofestival.it). Per ragioni pratiche salta il comparto dedicato alla letteratura, ma vengono confermate le consuete otto sezioni cinematografiche: in tutto fanno 98 opere, di cui 23 nel Concorso principale, provenienti da 31 Paesi diversi. Altre cifre confermano poi la qualità dell’appuntamento: il 30% delle proposte sono in anteprima mondiale o europea, il 50% in anteprima italiana.

Entrando in dettaglio, scopriamo tracce di Brescia tra i lavori di «Orizzonti vicini». In questa sezione, tematicamente orientata al racconto di esperienze nazionali ad alta quota, c’è infatti in programma il mediometraggio «Capaci di volere», che il documentarista ed etnomusicologo bresciano Paolo Vinati ha realizzato in coppia con la celebre poetessa altoatesina Roberta Dapunt, osservando dappresso uno speciale progetto di accoglienza ch’è stato attivato in sette comuni della Val Pusteria.

Tra i documenti che concorrono alla Genziana D’Oro c’è attesa per «Paolo Cognetti. Sogni di Grande Nord», in cui il regista Dario Acocella segue il cammino del Premio Strega 2017 tra le Alpi e l’Alaska, sulle tracce dei suoi maestri letterari e pure del sognatore Chris McCandless, la malinconica figura al centro del suggestivo «Into the Wild». Occhi puntati con curiosità pure su «Mila», cartoon girato a Hollywood dall’emergente Cinzia Angelini, oltre che su «N-Ice Cello. Storia del violoncello di ghiaccio», che documenta il viaggio dalle Dolomiti al Mediterraneo (passando per il meraviglioso Muse di Trento) di uno strumento unico al mondo.

L’approfondimento è dedicato alla Groenlandia, con 13 filmati, a cui si aggiunge in competizione «La casa rossa», ritratto di Robert Peroni, scrittore ed esploratore bolzanino che da quarant’anni vive nella «terra verde», dov’è impegnato nella salvaguardia degli Inuit e dell’ambiente.

 

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