Cultura

Marco Sissa: «Sto lavorando al mio primo album»

Il produttore bresciano (già con Rovazzi, Benji & Fede, Mr. Rain) guarda agli anni ’60, ’70 e ’80
Marco Sissa, producer bresciano -© www.giornaledibrescia.it
Marco Sissa, producer bresciano -© www.giornaledibrescia.it
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C’è un bresciano dietro il singolo di un altro bresciano che, uscito un paio di mesi fa, ha già superato 2,3 milioni di visualizzazioni su YouTube. Il bresciano «davanti» ha 27 anni, si chiama Mr. Rain, e nel singolo in questione, pubblicato da Warner - «La somma», una sorta di «Diario degli errori» 2.0 («Ho perso il conto di tutti gli sbagli/ Siamo frammenti di vetro in mezzo ai diamanti») - si è avvalso della facoltà di far cantare Martina Attili, la prodigiosa diciottenne romana che l’ultima edizione di «X Factor» ha valorizzato, ma non abbastanza (sì, è proprio quella di «Cherofobia»).

Il bresciano «dietro» - brasiliano per parte di madre («Forse per questo - dice - c’entro poco o niente con Lucio Battisti e molto con Antônio Carlos Jobim e Caetano Veloso») - di anni ne ha invece 33, si chiama Marco Sissa, ha prodotto il brano insieme al rapper bresciano (pur se non va sottaciuto che Mattia Balardi nella «Somma» canta), e trovarsi dietro le quinte è una cosa che gli capita spesso e volentieri.

Gli è capitato - tra gli altri - con Fabio Rovazzi e il duo tritacuori Benji & Fede, Il Pagante, Roshelle e Chiara Grispo, mentre sul versante più dance - che l’ha visto esordire nel 2011 con la Melodica Records - vanno citate un altro paio di coppie, forse non tritacuori come la precedente, ma in grado di asfaltarne molte: Marnik e Merk & Kremont. Fuori dai patrii confini, che peraltro a Marco piace molto valicare (del resto, la dimensione internazionale è sicuramente quella che più si addice al producer bresciano), va almeno citata la collaborazione con il produttore inglese Andrew Bullimore.

Per una volta e finalmente, però, Sissa ha deciso di spendersi in prima persona, anche se non è chiaro quando questo succederà. «Sto lavorando al mio primo album, ci vorranno almeno sei mesi, e se devo essere sincero, non ho ancora deciso a quale casa discografica proporlo», spiega senza troppo spiegare, entrando però subito dopo nel vivo del progetto: «Sarà una specie di riassunto delle puntate precedenti, nel quale metterò insieme gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, e se proprio mi chiedesse qualche nome, diciamo che andrò dai Beatles agli Abba ai Queen». I testi a loro volta «richiameranno la Broken Generation», e per quanto riguarda gli arrangiamenti, «provi a pensare a una "Penny Lane" arrangiata con innocenza».

 

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