Cultura

Le meraviglie di Brescia? Ecco come riscoprirle stando sul divano

È la proposta ideata da Visit Brescia e Fondazione Brescia Musei, entrambe colpite dall’emergenza coronavirus
MUSEI A DOMICILIO
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Se i cittadini e i turisti non possono andare alla riscoperta di Brescia, allora Brescia andrà da loro, direttamente nelle loro case. Le meraviglie nostrane si trasferiscono compatte sul web per consentire a tutti - abitanti e stranieri che avrebbero desiderato recarvisi di persona - di compiere un viaggio nella bellezza comodamente seduti sul divano di casa. È la proposta ideata da Visit Brescia e da Fondazione Brescia Musei, entrambe colpite dall’emergenza coronavirus come i settori di cui fanno parte, che scelgono di reagire all’assenza di visitatori trasformando i beni culturali in contenuti virtuali cui accedere dalla tv, dai pc e da mobile.

L’area archeologica e monumentale, le vette della Valle Camonica viste a 3.000 metri di quota, la Franciacorta, le limonaie del lago di Garda ma anche i casoncelli e il manzo all’olio: il fulcro della cultura bresciana è stato protagonista di ben sette reportage televisivi che ora Visit Brescia ripropone sul suo sito e sui suoi canali social (Facebook, Instagram e Twitter).

Sette tour e sette meraviglie differenti, raccontate dagli incontri fra i conduttori, gli artigiani e i lavoratori della nostra terra: c’è Alberto Angela con la puntata di Superquark, c’è il Lago di Garda al centro di Melaverde, la Val Camonica per Linea Bianca, la puntata di Food Network dedicata ai sapori bresciani, Rai 1 che racconta gli esempi di sostenibilità ambientale, Rai 3 con un viaggio fra natura ed enogastronomia in Franciacorta e la Brixia storica narrata da Rai 1.

Ma non finisce qui perché Fondazione Brescia Musei dà vita a una campagna culturale dentro la campagna nazionale #iorestoacasa: si chiama #FuoriMuseo e con questo hashtag le opere dei musei bresciani escono dalle loro stanze e si presentano al mondo dei social network. O meglio, sono presentate man mano dagli esperti con post e storie dedicate, video-pillole su Facebook e su Instagram, e addirittura trasmissioni in diretta ogni pomeriggio che stanno dando vita a una miniserie chiamata Il mio museo - Storytelling d’autore, in cui gli operatori dei servizi educativi, che vivono tutti i giorni a contatto con queste straordinarie bellezze,raccontano la loro opera preferita. C’è spazio anche per i podcast dell’arte con gli identikit delle opere, una rubrica dedicata ai capolavori delle collezioni civiche che vengono raccontate dai loro curatori, da Roberta d’Adda, conservatrice di Fondazione Brescia Musei, a Marco Merlo, conservatore Museo delle Armi Luigi Marzoli.

 

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