Cultura

«Extraordinario», il teatro per il sociale si mette in ascolto

Dagli anziani fragili alle persone in carcere spettacoli ed esperienze sotto l’egida del Ctb
Somebody Teatro. Una delle creazioni di Beatrice Faedi
Somebody Teatro. Una delle creazioni di Beatrice Faedi
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Fare rete, confrontarsi, unire le forze: «Extraordinario» (sottotitolo: «Esperienze di ascolto della città») ha già un anno di vita. E, come lo scorso anno, presenta per questa primavera un programma vasto e ricco che riunisce in un unico cartellone le esperienze di teatro sociale più significative della città.

Il collettivo, capitanato dal Ctb nel ruolo di coordinatore e "facilitatore", conta otto realtà cittadine che mirano, attraverso il teatro, all’integrazione e alla valorizzazione della fragilità: Teatro19 (con il suo lavoro sulla salute mentale - che presenterà i risultati dei laboratori condotti in alcune realtà valsabbine), Compagnia Lyria (con i suoi progetti didattici di teatro danza), Somebody Teatro della diversità (che vuole integrare le persone affette da disabilità), Residenza Idra (il cui lavoro si muove sul fronte della relazione tra adulti e ragazzi), Viandanze (attiva nel campo del teatro per le scuole, che qui porterà il festival studentesco «Inventari Superiori» al S. Giulia, il cui culmine sarà lo spettacolo «Super» al Teatro Sociale di Brescia il 23 maggio), Associazione Culturale Briganti (di teatro sociale), Teatro Telaio (già noto in città e impegnato nella ricerca di nuove fasce di pubblico con difficoltà di fruizione) e Lelastiko (con l’esperienza con gli anziani più fragili, «Queste tue mani»).

In carcere. Da segnalare lo spettacolo proposto da Compagnia Lyria il 18 giugno: il palco di «Progetto Verziano» sarà l’omonima casa di reclusione bresciana e gli artisti saranno i partecipanti ai laboratori di danza contemporanea tenuti da Giulia Gussago all’interno del carcere (lo spettacolo è gratuito ed è necessario accreditarsi, dal 14 maggio, secondo le modalità esposte sul sito www.compagnialyria.it).

L’obiettivo di tutte le realtà? «Puntare all’integrazione e non al lavoro settoriale che costruisce piccoli ghetti», come ha spiegato la portavoce del collettivo ieri in conferenza stampa, Giulia Innocenti Malini, alla presenza del direttore del Ctb, Gian Mario Bandera, del vicesindaco Laura Castelletti e dell’assessore alle Politiche per la famiglia Felice Scalvini. «Oggi - ha dichiarato Felice Scalvini - non abbiamo presentato un’iniziativa, ma una squadra. L’allenatore è Bandera: il Ctb è il contenitore». E proprio per il suo gradito ruolo il Ctb non resta in panchina: «Stiamo pensando a due o tre produzioni per le prossime stagioni, che affrontino i temi delle fragilità e del disagio sociale - ha affermato Bandera -. Non solo: indiremo un bando pubblico per offrire abbonamenti e ingressi alle categorie più disagiate e daremo vita ad una "Scuola dello spettatore", per offrire agli utenti delle realtà di "Extraordinario" e ai cittadini strumenti di lettura e di critica teatrale». Le modalità di ingresso e gli eventuali biglietti ai singoli spettacoli saranno resi noti più avanti.

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