Cultura

Cinema chiusi: il Nuovo Eden apre in streaming

Un palinsesto di film d’autore: uno nuovo ogni giorno, al costo standard di 5 euro
«Le Grand Bal», una scena del film documentario di Laetitia Carton - Foto © www.giornaledibrescia.it
«Le Grand Bal», una scena del film documentario di Laetitia Carton - Foto © www.giornaledibrescia.it
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I film del Nuovo Eden di Brescia direttamente a casa. Il cinema cittadino lancia infatti l’iniziativa «L’Eden in salotto», un palinsesto di cinema d’autore, che offre in streaming un nuovo film ogni giorno, al costo standard di 5 euro (ma sono previsti vari tipi di sconto; per informazioni si può visitare il sito www.nuovoeden.it o scrivere a infonuovoeden@gmail.com).

Dalla struttura di via Nino Bixio erano finora arrivati, attraverso i canali social, consigli per una navigazione guidata nell’universo dello streaming gratuito: da ieri si cambia e si passa alla programmazione vera e propria, quantomeno quella consentita in epoca di isolamento forzato.

Sottolinea la vicesindaco Laura Castelletti: «Fondazione Brescia Musei (a cui fa riferimento l’Eden, ndr) e Comune di Brescia hanno deciso di investire nel progetto, in un momento in cui le piattaforme online sono per ovvi motivi molto attive, perché credono nel valore che la sala cinematografica riveste sul territorio, contribuendo all’arricchimento culturale della comunità».

«Abbiamo pensato di essere vicino ai cittadini in modo discreto, ma significativo», conferma Francesca Bazoli, presidente di Fondazione Brescia Musei, riferendosi anche alle altre iniziative in corso. I film si potranno vedere sul canale Vimeo On Demand del cinema Nuovo Eden, a cui si accede per il tramite della pagina dedicata (L’eden in salotto), che si trova sul sito. Curiose (ed eterogenee) le scelte d’apertura, legate a opere distanti anche sul piano temporale.

Il primo titolo è «The Parade - La sfilata», tragicommedia diretta nel 2011 dal serbo Srdijan Dragojevic: racconta di Limun, eroe di guerra divenuto delinquente di strada, violento e omofobo, che si trova suo malgrado costretto a scortare il Gay Pride di Belgrado.

C’è poi il documentario francese «Le Grand Bal» (2018) di Laetitia Carton, resoconto fedele e partecipe di uno dei più importanti raduni europei di danze folk. Infine, spazio per «The Connection», perla del cinema indipendente americano, che nel 1961 segnò l’esordio nel lungometraggio della filmaker Shirley Clarke: una storia che impasta dipendenza da droghe e jazz con uno stile inedito, capace di scioccare e folgorare allo stesso tempo la critica, che lo premiò a Cannes di quell’anno.

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