Cultura

Anche i Blur per la Leonessa: «Brescia tieni duro»

Il batterista in una videoconferenza organizzata dal bresciano Diego Vianelli: «Potremmo riunirci nel 2022»
Dave Rowntree, batterista dei Blur, in videoconferenza con Brescia
Dave Rowntree, batterista dei Blur, in videoconferenza con Brescia
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«Brescia, tieni duro fino a domani». Parola di Dave Rowntree, batterista dei Blur, chiamato nel tardo pomeriggio a prendere parte a una video-conferenza sulla piattaforma Zoom. Il regista dell’iniziativa è stato il franciacortino Diego Vianelli, fondatore della community di Facebook «Now Life Is Blur» (il nome cita una parte del brano «It Could Be You», da «The Great Escape», del 1995), che conta oltre 3.500 seguaci nel mondo. Già, nel mondo: alla videoconferenza con Dave hanno partecipato fan (per forza di cose selezionati nel numero) da Italia, Stati Uniti, Polonia, Inghilterra...

Diego Vianelli con Damon Albarn
Diego Vianelli con Damon Albarn

Diego - grande collezionista di ogni genere di materiale legato alla band capitanata da Damon Albarn - ha chiesto a Rowntree di contribuire a creare un momento di comunione tra appassionati, tra leggerezza e pensieri in libertà circa il gruppo che fece nascere il Brit-Pop tra il 1993 e il 1994, con i dischi «Modern Life Is Rubbish» e «Parklife»

Il primo intervento è stato dedicato alla nostra terra, anche in onore all’organizzatore. «Brescia, so che sei epicentro dell’emergenza-Coronavirus. Leonessa, hold on for tomorrow!» («Brescia, tieni duro»), ha scandito David, citando il brano che apre «Modern Life Is Rubbish»

I Blur
I Blur

I Blur, band fondamentale nella storia della musica pop britannica, come è noto si sono riuniti nel 2009 per una serie di concerti, culminati con un doppio live ad Hyde Park a inizio luglio. Era la prima volta che Damon Albarn, Graham Coxon, Alex James e Dave Rowntree si ritrovavano dopo una burrascosa fine consumatasi attorno al 2003. Nel 2012, ecco un altro leggendario show nel parco londinese, in occasione della cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici. Nel 2015, infine, l’inaspettato colpo  discografico: Damon, Graham, Alex e Dave hanno dato alle stampe l’album «The Magic Whip», cui hanno fatto seguito un altro show ad Hyde Park e un tour mondiale.

L’altra grande domanda che abbiamo posto a David è legata al possibile ritorno sulle scene dei Blur: magari nel 2021, quando il disco d’esordio «Leisure» compirà 30 anni? «Non mi piace vivere e prendere scelte in base agli anniversari - ha risposto il batterista -. Ogni anno ce n’è uno, dopotutto... Dovessi scommettere dei soldi sull’anno della nostra prossima reunion, sceglierei il 2022. Abbiamo di certo voglia di farlo. Vogliamo che accada per qualcosa di speciale».

La videoconferenza è durata circa un’ora. David ha raccontato dell’apprensione circa l’emergenza-Coronavirus, che sempre di più coinvolge il mondo e pure la Gran Bretagna. «La situazione è diventata sempre più "reale" anche qui da noi - ha affermato -. Specie nelle ultime due settimane. C’è preoccupazione e c’è infinito dolore per le persone che stanno morendo».

La chiacchierata è proseguita su temi cari a ogni fan della band. David è tornato sulla genesi di album come «The Magic Whip», il self-titled del 1997 e «13» del 1999. «State al sicuro, ci vediamo presto», ha poi salutato il drummer. Che, da oggi, grazie a Diego Vianelli e alla sua community di amici on-line, ha anche Brescia nel cuore.  

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