Profumo di terre lontane

Per non farsi prendere dall’esterofilia
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Da quando coltivo l’orto non sono diventato più buono, né più sereno, il mio animo non è mutato. Semplicemente mangio molta più verdura a metri zero. Eppure a sentire i danesi zappettare è un ottimo percorso per diventare persone migliori.

È il metodo hygge, termine che significa vita rilassata. In quelle classifiche realizzate con parametri ai più sconosciuti, i danesi svettano quasi sempre al primo posto: sono loro il popolo più felice al mondo. Il segreto è proprio il metodo hygge. Un esempio, quando sono in coda i danesi non si innervosiscono, anzi:colgono l’occasione per riflettere. Sono pazienti. Parlando con quello dietro scoprono che ha due biglietti per andare al cinema a vedere un film russo muto degli anni Trenta sulla rivoluzione del 1917, e che nessuno vuole accompagnarlo? Ecco risolta la serata, il sonno è assicurato. Perché il belpaese debba ispirarsi alla Danimarca resta per me un mistero.

Ho comunque imparato sulla mia pelle a non dare giudizi affrettati su terre lontane. Il capodanno del 1993 l’ho festeggiato a Tel Aviv. Da sempre sono un cosmopolita cittadino del mondo con le radici ben piantate: Roncadelle è il paese che amo. Una sera stiamo girando per la città israeliana quando un tanfo mi avvolge completamente. Do colpa alle fogne, e al ritorno racconto spesso con rammarico questo dettaglio. Finché un giorno scopro che la colpa è sì di quel luogo ma solo indirettamente, il cibo inusuale aveva infatti creato imbarazzo di stomaco a un mio amico. Il freddo serale è stato la ciliegina sulla (infausta) torta

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