La mela che scalda

È proprio vero che non si finisce mai di imparare: lo sapevate che la mela non va mangiata d'estate?
Una mela in Valcamonica - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una mela in Valcamonica - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

È proprio vero che non si finisce mai di imparare. Nei giorni scorsi stavo parlando di macedonia con il mio amico Flavio. A un certo punto mi ferma inorridito: non ci metterai anche la mela, mi dice. Certo, rispondo io candidamente. Ma sei matto, mi incalza lui, la mela è un frutto invernale quindi scalda

Affascinato da questa meravigliosa teoria che evidentemente non ha nemmeno l’ombra di una base scientifica, chiedo delucidazioni. Lui prosegue: anche i kiwi e le arance non vanno mangiati per lo stesso motivo, sono invernali e scaldano. 

A me però questa cosa è piaciuta. Ora ogni volta che mangio il melone in una giornata di solleone mi sento subito meglio, non lo metto più neppure nel frigo: è un frutto estivo quindi, secondo il Flavio pensiero, naturalmente rinfrescante. 

Le idee per affrontare al meglio l’estate sono sempre preziose. Ho visto in televisione un esperto (non è stato precisato di cosa) che parlava di come combattere la calura. Straordinari i suoi suggerimenti. Eccone alcuni. Spruzzare le tende di acqua gelata (ti saluto umidità); mettere il cuscino del letto nel freezer (altro che sogni d’oro); piantare della vite attorno a casa (l’uva si potrà raccoglierla direttamente dalla finestra); accendere la ventola del bagno che così aspira l’aria calda (no comment). 

Quando ero piccolo vicino a noi abitava la Ester, una donna straordinariamente anticonformista nata negli anni Venti. Durante le sere di luglio e agosto si piazzava nel giardino di casa e accoglieva le amiche con i piedi in un catino di acqua fresca. Molti la deridevano, oggi darebbe consigli in tv. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia