E tu dove hai passato le vacanze di Natale? A Roncadelle

Al rientro dalle ferie c'è la gara a chi ha fatto le vacanze migliori
Con gli sci sulla neve (archivio)
Con gli sci sulla neve (archivio)
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E tu dove hai passato le vacanze di Natale? A Roncadelle. La domanda (e la risposta) si sono ripetute per anni al ritorno a scuola il 7 gennaio. Io sarei rientrato volentieri l’8, non per fare un giorno di vacanza in più, ma appunto per non partecipare al triste rito del bilancio post feste. Perché a me le festività natalizie è sempre piaciuto passarle a casa, al massimo andavo a fare l’ultimo con l’oratorio a Rino di Sonico o a Cevo, due località non certo glamour ma dotate di un fascino discreto che sfugge ai più. Soprattutto sfuggiva ai miei compagni delle superiori. L’importante era stupire.

A tutt’oggi penso che molti inventassero le mete vacanziere, ma a quei tempi (i social erano un incubo ancora sconosciuto) mentire era più facile. Perché a un certo punto partiva la sfida. C’era il figlio della Brescia bene che sarebbe rientrato il 6 gennaio pur di aver un giorno in più per raccontare i bei momenti trascorsi «in settimana bianca». Ogni tre parole ripeteva «in settimana bianca», nel caso qualcuno non avesse colto. Scendeva poi in campo l’erede dello stimato professionista che con giovanile snobbismo sottolineava «noi d’inverno andiamo al caldo», un ossimoro vacanziero che era stile di vita. E poi c’era Vittorio, il mio storico compagno di banco. Quando perfidamente gli veniva chiesto come avesse festeggiato l’arrivo del nuovo anno, lui rispondeva senza tentennamenti e con il candore di un bimbo di sei anni: «Ero in strada a far scoppiare i miniciccioli». Quando più nessuno lo guardava, sul suo viso compariva un sorriso beffardo. Ci abbracciavamo, aveva vinto lui. Ancora una volta. 

 

 

 

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