Dopo il viaggio a Napoli, la dichiarazione d'amore a Roncadelle

La bellezza del viaggiare e del tornare a casa
Napoli  © www.giornaledibrescia.it
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Da sempre sono un cosmopolita saldo nelle radici ma aperto a conoscere posti nuovi. Sono stato un po’ ovunque, da Borno a Padernello, da Cigole a Lodrino, ho anche attraversato il passo del Cavallo innevato. Insomma, di posti ne ho visti. A volte (ma raramente) allargo oltremodo i miei orizzonti. Ho passato qualche giorno a Napoli, sono partito lasciandomi alle spalle la nebbia e sono stato accolto dal golfo splendidamente baciato dal sole: da uno stereotipo a un altro. Come un novello Goethe sono quindi partito in questo viaggio alla scoperta dell’Italia.

Ecco il mio diario: la pizza a Napoli è più buona, si rassegnino gli emulatori, la pasta è entusiasmante e il pomodoro eccezionale; mangiare un babà per strada è esperienza indimenticabile; andare nella città più bella del mondo con un vostro amico partenopeo che continua a segnalarvi i dettagli che fanno di Napoli la città più bella del mondo può apparire romanticamente autocelebrativo, ma in fondo forse è la verità; una cravatta da Marinella è acquisto obbligato per qualsiasi gentiluomo che si ritenga tale; puoi comprare pesce crudo al mercato avendo l’impressione di essere in Marocco; un’accortezza: quando bevete il caffè attenzione alla tazzina, è sempre bollente.

Stavo facendo questo bilancio mentale osservando il Vesuvio, all’improvviso guardando la cima innevata mi è venuto un groppo alla gola, il pensiero è andato al parco delle montagnette, e poi il cono ottico, quindi i centri commerciali, ed è lì che una certezza è tornata a stagliarsi nella mia mente: Roncadelle è il paese che amo.

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