Coronavirus, a Edolo i primi 13 letti per malati Covid-19

Sono saliti a 226 quelli disponibili a Esine; quattordici riservati alla terapia intensiva
L’ospedale di Edolo ospiterà malati Covid-19 - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’ospedale di Edolo ospiterà malati Covid-19 - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il numero dei ricoveri per persone colpite in maniera grave da Coronavirus, in Valcamonica, è ancora molto alto.

Tanto da risultare ancora nettamente superiore ai casi di dimissioni. E la degenza, in media, è piuttosto lunga. Per questo, nonostante l’ospedale di Esine sia quasi totalmente dedicato ai ricoveri per Covid-19, i posti letto non bastano mai. Così, negli ultimi giorni, nonostante finora il presidio ospedaliero di Edolo fosse stato riservato solamente a pazienti affetti da altre patologie, ha iniziato a ospitare anche ammalati di Coronavirus. I posti letto «convertiti» in alta Valle per l’emergenza sono tredici, mentre sono saliti a 226 quelli destinati a Esine, su un totale di circa 260.

Con uno sforzo non indifferente, sono cresciuti anche i posti di rianimazione e terapia intensiva: inizialmente, prima dell’emergenza, erano solamente cinque, saliti a undici un paio di settimane fa e cresciuti sino a 14 negli ultimi giorni.

È scontato che, per aumentare i posti letto, in particolare per i pazienti più gravi e in rianimazione, occorre in parallelo far crescere anche il personale. Da venerdì in ospedale a Esine hanno preso servizio, accanto alle risorse reclutate in forma autonoma dall’Asst Valcamonica, anche due medici assegnati dal dipartimento della Protezione civile tramite la Regione. Si tratta di uno specialista in Anestesia e rianimazione e di una in Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza.

Di pari passo si accresce pure l’acquisto e la messa in funzione di nuove apparecchiature dedicate all’emergenza. A oggi, tramite donazioni o autonomamente, sono stati resi disponibili 209 respiratori CPap, 16 respiratori Ppap, 34 pompe a siringa, 38 pompe infusionali, 56 ventilatori polmonari, tre ecotomografi, un defibrillatore, un laringoscopio, tre fibrobroncoscopi, 45 pulsossimetri, dodici monitor e  14 letti. 

Ogni giorno, poi, prosegue l'attività di dimissione di pazienti ricoverati nei reparti riservati agli ammalati di Covid-19 che sono in grado di proseguire al domicilio la convalescenza: venerdì sono state nove e giovedì sette.

L’attività di assistenza al domicilio organizzata dall’Asst interessa sia i dimessi dell’ospedale sia i pazienti visitati in pronto soccorso e non ricoverati. Per aiutare le persone nel rientro a casa, visto che molto spesso tutti i famigliari sono in quarantena, è stato attivato un servizio in collaborazione con la Comunità Montana, che prevede l’impiego di volontari della Protezione civile e della Croce Rossa.

Finora sono stati 28 i camuni che ne hanno usufruito. Stupisce, infine, ogni giorno di più la generosità di tantissimi cittadini, operatori economici, realtà del volontariato e del terzo settore, di enti e amministrazioni pubbliche che hanno effettuato una donazione all’ospedale di Esine. Insole tre settimane dall’avvio della sottoscrizione sono già stati raccolti oltre due milioni di euro, di cui 1,8 circa in denaro e 232 mila in apparecchiature e forniture varie.

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