Migranti, la confusa ossessione
A volte, gli uccellini creano confusione. Soprattutto quando cinguettano in modo insistente, senza concedersi un attimo di riflessione e di silenzio.
Eppure, la questione dei migranti che cercano di attraversare il Mediterraneo, richiederebbe una sobrietà formale e sostanziale da parte di chi, come il titolare del Viminale, se ne deve occupare per mandato istituzionale. Invece no. Dal giorno dell’insediamento del governo, quello dei profughi è diventato un chiodo fisso, totalizzante, asfissiante. Ha ragione, Salvini, ad occuparsene. Ma le ossessioni, come è noto, rischiano di far perdere la lucidità necessaria per affrontare un problema che richiede fermezza, ma anche rispetto dei diritti umani. Senza esagerare, certo, ma almeno i fondamentali.
«Ero forestiero e mi avete ospitato» si legge nel Vangelo. Ah, dimenticavo: alle radici cristiane dell’Europa si ricorre quando fa comodo, con imbarazzanti aggiustamenti in base alle esigenze della propaganda. Nell’ultimo mese, tra un cinguettìo e l’altro, seicento persone sono morte annegate nella strage senza fine. Altre, sono pedine di una imbarazzante battaglia navale, mentre a terra si consumano pericolosi strappi istituzionali, frutto di una pericolosa ossessione.
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