L'amicizia è una rosa che cresce sempre

Sono le ore trascorse insieme, scambiando i saperi e le confidenze dell’anima che rendono l'amicizia autentica e preziosa
Un mazzo di rose
Un mazzo di rose
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Vivere in condominio dove i vicini sono dei perfetti sconosciuti oggi è una triste normalità, per questo sono grata al caso di avere trovato un’amica speciale che abita nell’appartamento attiguo. Una signora ottantenne poliglotta con la quale raramente ci chiediamo uova o limoni in prestito, preferiamo scambiarci un’ottima compagnia quando, ob torto collo, dovendo stirare apro il mio «ufficio» casalingo.

Lei arriva sempre sorridendo con la borsa a tracolla, le chiavi, il cordless e una busta di cartoncino rosso dove custodisce le cose che sembra avere più a cuore. Sono vecchie fotografie e lettere troppo maneggiate, consumate dalle dita e dagli occhi, poiché col tempo la nostalgia aumenta più della miopia. Fra le immagini ingiallite c’è una cartolina spedita da suo nipote quando era piccolino che ritrae i muretti a secco di Pantelleria. Ogni volta che la legge sorride, ristorata dall’affetto contenuto nel messaggio: «Nonna mi manchi, però mi sto divertendo. Non vedo l’ora di vederti e di abbracciarti. Mi mancano le tue polpette di riso, ma la cosa che mi manca di più sei tu. Tanti baci Iacopo».

Sono parole di bambino, scritte con grafia incerta, per la persona che dopo la scuola lo aveva aspettato sostituendosi con tenerezza alla sua mamma impegnata in ufficio. A volte guarda dentro la busta dagli angoli usurati quasi cercasse un oggetto smarrito, rigira i fogli fra le dita seppure per candido pudore non me li abbia mai mostrati. Sono lettere che il marito le aveva inviato quando erano fidanzati; con lui ha vissuto un matrimonio felice e se avesse la certezza di «ritrovarlo» chiuderebbe gli occhi oggi stesso.

I nostri pomeriggi arricchiti dall’ascolto reciproco dicono di noi che l’amicizia femminile, come le rose della sorellanza che crescono in roseti lontani e profumano della stessa fragranza, può essere coltivata in tutte le stagioni, anche quando la differenza di età supera i venti anni e fa dire che una persona è «vecchia» rispetto all’altra. Sono le ore trascorse insieme, scambiando i saperi e le confidenze dell’anima che la rendono autentica e preziosa, come le parole rivolte dalla volpe al Piccolo principe: «È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante».

 

 

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