Cinquanta sfumature di «Sì»

Del referendum sull’autonomia della Lombardia - politicamente parlando - sono chiare tre cose
AA

Tutti insieme appassionatamente, ma con cinquanta sfumature di Sì.
Del referendum sull’autonomia della Lombardia - politicamente parlando - sono chiare tre cose.

Uno: non esistono vere e proprie campagne per il no organizzate in un comitato.

Due: chi è favorevole è molto favorevole anche perché i lombardi «non possono essere contrari ad un quesito legittimo che apre la strada alla possibilità di far gestire una serie di competenze a chi meglio ha dimostrato di saperle gestire» per dirla con le parole di Lega e centrodestra.

Tre: chi è sfavorevole è anche un po’ favorevole perché «condividiamo gli obiettivi - ha detto Giorgio Gori, candidato governatore Dem contro Roberto Maroni - ma non lo strumento».

Si vota Sì - quindi - anche per smontare l’uso politico della consultazione. Se la partecipazione fosse inferiore al 50% Maroni non potrebbe cantare vittoria, è la tesi della sinistra. E se fosse superiore? «Beh, avremmo vinto entrambi» è la risposta.

E il M5S? È favorevole, perché ha ottenuto il voto elettronico, ma è un Sì timido, che non conviene pubblicizzare troppo perché inviso a parte del movimento.

Insomma: (quasi) tutti insieme appassionatamente, ma con cinquanta sfumature di Sì.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia