Storie

Da Ostiano una porta per aprirsi al mondo

Antiche storie di fortezze e nascondigli, tra antichi detti ed espressioni del dialetto bresciano
«Sguarnàss a püs a l’ös» significa nascondersi dietro l’uscio
«Sguarnàss a püs a l’ös» significa nascondersi dietro l’uscio
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Quando sei nato non puoi più nasconderti, ricorda il detto africano sul quale Marco Tullio Giordana ha costruito il film girato nel 2005 a Brescia. Non può più nascondersi nemmeno questa rubrica. E così capita che - certo per generosità, fors’anche per vedere se ce la caviamo - un amico originario di Ostiano (énclave per molti aspetti bresciana in terra cremonese, baluardo prima visconteo e poi dei Gonzaga, sede nei secoli di una radicata comunità ebraica) offra a Dialèktika un vecchio modo di dire: sguarnàss a püs a l’ös. Che significa nascondersi dietro l’uscio.

In dialetto molti direbbero semplicemente scundìss de dré a la pórta, ma il motto ostianense suona ben più arcaico. E più ricco. Sguarnàss. Grattando sotto il termine io ci ho trovato la radice del longobardo guarnjan, un guarnire che significa tanto preparare quanto difendere. Muovendo verso Ostiano, questa radice sotterranea non imbocca certo la dolce strada pasticciera che in italiano porta a guarnitura, ma piuttosto quella militare che conduce a guarnigione. È lo stesso canale di senso che riemerge in inglese con to warn.

A püs. Significa dietro e vien giù direttamente dal latino post, posterior. Non a caso la posterula era la segreta porticina sul retro delle fortezze. A Nord del Cidneo c’è via Pusterla, probabilmente una via di fuga c’era anche nell’affascinante castello di Ostiano. L’ös. L’uscio, termine nel quale riecheggia l’uscire, l’ex-ire (andare fuori) dei latini, l’abbandonare il porto sicuro per avventurarsi nel mondo. Perché quando sei nato non puoi più nasconderti.

E non c’è porta che tenga, neanche a Ostiano.

 

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