Coronavirus, in corsia Esercito, Marina e Aeronautica

Al lavoro per un mese dodici tra infermieri, medici e farmacisti
ASST GARDA, I MEDICI MILITARI
AA

È pienamente operativo da ieri il contingente interforze giunto mercoledì a supporto del personale sanitario dell’Asst del Garda: dodici tra medici, farmacisti e infermieri appartenenti a Esercito, Marina e Aeronautica sono già stati dislocati nei presidi dell’Azienda.

Il direttore generale Carmelo Scarcella aveva presentato richiesta, per tramite della Prefettura, lo scorso 23 marzo: «Era necessario - spiega - integrare la nostra dotazione organica con personale professionalmente preparato per affrontare l’emergenza sanitaria».

Personale, peraltro, particolarmente «fiaccato» in questi giorni difficili: 47 medici e 245 tra infermieri e operatori socio sanitari sono in malattia, travolti dal virus, su una componente sanitaria di riferimento all’Asst del Garda di circa duemila persone.

L’Azienda ha destinato al ricovero dei pazienti affetti da Covid19 493 posti, di cui 31 di terapia intensiva, pari all’80% dei posti letto totali. I posti letto no-covid, invece, sono 121: rientrano in percorsi specifici e sono dedicati alla gestione delle urgenze delle varie specialità: ostetricia, pediatria, medicina generale, chirurgia, ortopedia, urologia e otorinolaringoiatria.

Sono state mantenute attive, senza ridimensionamenti, le attività di ostetricia, di sala parto e di assistenza post partum.

Chiaro, visto il quadro appena dipinto, che i dodici militari siano giunti all’Asst come una boccata d’aria fresca: fanno parte di un contingente interforze che comprende, oltre alle Forze Armate citate all’inizio, anche l’Arma dei Carabinieri. Un sistema che conta 108 tra medici, infermieri e personale sanitario in genere, già dispiegati nelle zone più calde di questa emergenza: operano per esempio a Lodi, a Bergamo, al Alzano Lombardo.

I dodici in forza all’Asst del Garda presenteranno servizio per tutto aprile, l’unico contingente militare in provincia, poi si vedrà: «Siamo chiamati a supporto della sanità pubblica - evidenzia il colonnello medico Michele Tirico, ufficiale coordinatore del contingente -: cerchiamo di fare la nostra parte anche per far passare il messaggio che lo Stato è con questi territori».

Messaggio colto appieno dal presidente della Provincia Samuele Alghisi, il quale accoglie i militari anche in veste di sindaco di Manerbio, il cui ospedale ha ricevuto il contributo maggiore: sette medici militari infatti sono stati destinati proprio lì. Sette (due psichiatri, quattro infermieri, un medico), si diceva, sono stati destinati al presidio di Manerbio e Leno: alloggeranno all’ospedale di quest’ultimo paese che, lo ricordiamo, è stato riorganizzato proprio per far fronte all’emergenza Covid, con il personale specializzato dirottato su Manerbio e la sospensione delle attività della Riabilitazione. Gli altri cinque militari (due farmacisti, un radiologo e due infermieri) saranno operativi tra Desenzano, Lonato e Gavardo e hanno trovato casa al residence «Il sogno» di Desenzano. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia