«Brescia, costretta ad arrangiarsi attende lumi per la fase 2»

L’intervista del direttore Nunzia Vallini al sindaco della città, Emilio Del Bono
Emilio Del Bono al Vantiniano durante un omaggio alle vittime del Covid-19 - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
Emilio Del Bono al Vantiniano durante un omaggio alle vittime del Covid-19 - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
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Milleseicento morti in 50 giorni, contro i 460 registrati nello stesso periodo del 2019. Un intero paese spazzato via nella sola città di Brescia che, ospitando i principali ospedali, ha segnato il maggior numero di decessi tra residenti (703) e non residenti (901), accertati Covid (826) e non (778). Un lutto collettivo ben lontano dall’essere elaborato.

Brescia ha sofferto e soffre ancora. L’ha fatto in silenzio, oltre che in solitudine. Sindaco Emilio Del Bono, condivide questo senso diffuso di abbandono?

Lo condivido e brucia ancora: nessuno ci ha aiutato. Regione e Protezione Civile non hanno compreso il dramma che stavamo vivendo. Brescia si è dovuta arrangiare. Lo ha fatto con compostezza e pragmaticità. Ha pagato lo scotto di essere finita nel cono d’ombra del dramma degli altri: prima c’erano stati Lodi, Cremona, Bergamo. Chiedevamo medici, mascherine, letti di rianimazione e...

Leggi l'intervista integrale sulle pagine dell'edizione del GdB in edicola oggi, sabato 18 aprile, scaricabile anche in formato digitale

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