L'omaggio al sole nelle giornate brevi

Lode al sole, che si regala e si cela, incurante delle nostre beghe
AA

Con particolare attenzione in queste giornate brevi, io guardo a lungo il sole che cala, là in fondo, dietro i tetti delle case. Rosso, rovente e benefico, scompare lento al mio sguardo attento e affascinato. Vorrei avere doti adeguate ad inneggiare all’astro infuocato che si regala e si cela, che riscalda e illumina. Ma molto è già stato detto e io arrivo umile e buona ultima ad esprimere il mio eterno, incantato stupore.

Mi piace vederlo sorgere nelle albe chiare che mi seducono sempre con rinnovato incanto. Mi piacciono i mesi estivi, generosi e abbacinanti che onorano il sole e gli lasciano spazio nelle lunghe giornate a ricevere l'omaggio del mondo femminile, testimoniato dal fluttuare delle vesti leggere. E io, nel mio sereno e intenso sostare, evoco i tempi in cui il sole veniva spontaneamente adorato e penso che dovremmo ancor oggi amare adeguatamente e di più, l’astro che ci riscalda e ci illumina, indifferente alle nostre beghe, alla crudeltà umana, alla nostra stupida presunzione che,  spesso, ci fa dimenticare la nostra stessa provvisorietà.

E mi piace credere che voglia compensare l’esercito dei giusti e la folta schiera degli eroi silenziosi che con il ritroso io mi ritrovo «adoratrice del sole» con pulsioni naturalmente grate verso il sole loro costante e onesto operare, mantengono viva la speranza. Mentre il pensiero corre a che è vita per tutto ciò che questa terra ospita, vegetale e animale che sia. SOLE!

Se fossi poeta gli dedicherei parole di lode, ma da insignificante viandante quale io sono, apro il mio cuore, mi scaldo al suo calore e gli dedico - in segno di tacito omaggio - il mio intenso, eloquente, ammaliato silenzio!

 

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