La stagione del tergicristallo verso le elezioni

Dietro le quinte della campagna elettorale
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A volte sembra di guardare un tergicristallo. Nel centrodestra è iniziata così: primarie sì, primarie no. Sull’altro fronte c’era la Sinistra: alleanza sì, alleanza no. Passa il tempo, ma il tergicristallo è la trama degli incontri a porte chiuse in vista di Loggia 2018. E ora che l’alibi del «se ne parla dopo il 4 marzo» è evaporato, aspettative e colloqui bussano alla porta dei leader, divisi tra uno squasso psicologico e uno strazio muto. Sanno che, dopo mesi di alta computazione, dovranno decidere e distribuire qualche delusione.

Pd. Il sindaco Emilio Del Bono (Pd) non crede agli oroscopi: la proiezione del voto regionale sulla città non è indicativa. Gli oroscopi non valgono più niente: la Lombardia è in mano alla Lega, ma in città il Pd è il primo partito. La grande slavina di Del Bono, secondo i più informati, si chiama Giunta. Il rebus è se candidare tutti gli assessori, inclusi i tecnici (Tiboni e Scalvini): «O tutti o nessuno - si lamenta qualcuno in incognito -: non sono più tecnici». Un vero incubo, a prima vista, per Del Bono che storicamente detesta ogni forma di fuga in avanti. Assessori candidati sì, assessori candidati no. Civica. Settimana decisiva anche per Nini Ferrari. Che agli oroscopi delle urne invece crede e che non intende allearsi con FI per dovere: presentarsi come una seccata di esserci non è un’opzione. Gli scenari sono tre: indipendenza, uscita di scena, alleanza (l’ordine non è casuale). Lo deciderà alla riunione di X Bs Civica, «a breve». Il meteo segna pioggia ancora per qualche settimana. Poi, si aprono tempi duri per i tergicristalli: saranno costretti a fermarsi. Da una parte, o dall’altra.

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