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Scudetto in cerca di campionato

Il calcio riparte, viva il calcio. Non poteva essere altrimenti, nonostante le perplessità restino
Il ministro Spadafora - Foto Ansa/Angelo Carconi © www.giornaledibrescia.it
Il ministro Spadafora - Foto Ansa/Angelo Carconi © www.giornaledibrescia.it
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Il calcio riparte, viva il calcio. Non poteva essere altrimenti, nonostante le perplessità restino, almeno per chi scrive. Ma se la Premier League e la Liga spagnola sono in attesa dello start, se la Nazione si rimette in moto, non può restare alla finestra una delle maggiori industrie del Paese per fatturato. Per tanti tifosi vedere un pallone rotolare (dalla tv, gli spalti resteranno vuoti ancora per un po’) è questione di vita, il ritorno a quella normalità tanto sognata nei mesi di lockdown. E forse l’esultanza per un gol, o una parolaccia per un’uscita a vuoto del portiere possono restituire qualche sorriso perso nei mesi scorsi.

Per le società invece dare il calcio d’inizio è una questione diversa. Di vita o di morte, calcisticamente parlando. È chiaro che la sospensione del campionato avrebbe portato ad un buco economico enorme, a una voragine difficile da coprire. E se non si troverà un punto di incontro con chi detiene i diritti televisivi, qualche maceria resterà. L’impressione però, o forse qualcosa di più, è che tante società come sempre abbiano fatto il passo più lungo della gamba, spendendo soldi che non avevano in cassa. E c’era una sola possibilità per rientrare: riprendere il campionato. Sperando che il Covid non intervenga in scivolata.

 

 

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