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Maradona, l'eredità: «Segnerei ancora di mano agli inglesi»

L'ultima intervista a France Football, per i 60 anni: «Ma se potessi lo farei con la destra...»
La famosa «mano de Dios», il gol di Maradona all'Argentina - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
La famosa «mano de Dios», il gol di Maradona all'Argentina - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«Io ho due sogni. Il primo è giocare la Coppa del Mondo. Il secondo è vincerla». Diego Armando Maradona - morto oggi all'età di 60 anni - li ha realizzati entrambi, da assoluto protagonista, e la Fifa decise di celebrare la sua leggenda sui social in occasione del sessantesimo compleanno, traguardo raggiunto solamente il 30 ottobre scorso.

Le pagine social «Fifa World Cup», nel giorno in cui ha compiuto 60 anni, sono diventate un vero e proprio murales del mondo Maradona. «Maradona è il dio del calcio»: palleggi, dribbling e le prodezze più famose con la maglia dell'Argentina: il capolavoro contro l'Inghilterra e la controversa rete realizzata di mano, in una partita emblema di ciò che era il «Pibe de oro»«Se potessi lo rifarei - ha spiegato Maradona a France Football nell'ultima intervista - mi piacerebbe fare un altro gol così all'Inghilterra. Ma stavolta con la mano destra. Sarebbe il regalo perfetto per i miei 60 anni...».

Quanto ai giocatori che lo fanno emozionare, Maradona aveva pochi dubbi: «Messi e Cristiano (Ronaldo, ndr), Cristiano e Messi per me questi due sono una spanna sopra gli altri. Non vedo nessuno avvicinarsi a loro. Nessuno raggiunge la metà di quello che fanno».

Maradona ha anche parlato della fallita trattativa per il passaggio al Marsiglia. «I dirigenti del Marsiglia mi contattarono e si offrirono di raddoppiare il mio stipendio. All'epoca giocavo a Napoli e il presidente Ferlaino mi disse che se avessimo vinto la Coppa Uefa (poi conquistata contro lo Stoccarda, ndr), mi avrebbe lasciato andare. Bernard Tapie (allora presidente dell'OM; ndr) e Michel Hidalgo (il direttore sportivo; ndr) vennero addirittura a trovarmi in Italia per farmi una proposta e per discuterne. Una volta tornato a Napoli, dissi a Ferlaino: "Grazie Presidente per tutti questi bellissimi anni, vado. A quel punto, però, ha iniziato a fare lo stupido, come se non avesse capito, e ha fatto marcia indietro"».

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