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Il piccolo Ibra chiama, Mario Balotelli risponde: vediamoci

Il 17enne vive a Calcinato, a 14 anni lasciò l’Africa e volle venire a Brescia proprio per il suo idolo
Mario Balotelli ha accettato di incontrare Ibra - Foto © www.giornaledibrescia.it
Mario Balotelli ha accettato di incontrare Ibra - Foto © www.giornaledibrescia.it
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A 14 anni è scappato dal Paese più piccolo dell’Africa per inseguire un sogno: incontrare il suo idolo calcistico Mario Balotelli. Ha fatto migliaia e migliaia di chilometri ed è arrivato fino a Brescia. Noi abbiamo rilanciato il suo desiderio.

Poteva SuperMario non esaudire il suo desiderio? Certo che no: «Incontrerò Ibra molto volentieri» ci ha detto Balotelli. Ora si tratta di decidere i dettagli, ma il più è fatto: la disponibilità dell’attaccante di Concesio, attualmente al Marsiglia, c’è.

 

 

Le tappe per arrivare in Italia «nella città del grande Mario Balotelli» sono state tante. «Dal Gambia al Senegal, poi in Mali e in Niger. Infine in Libia». Dove Ibra ha raccontato di aver vissuto l’inferno. «In prigione, sono stato in prigione».

Avrebbe anche subìto maltrattamenti, «mi hanno picchiato, rapinato e costretto a lavorare», fino a quando riesce a salire su un barcone che lo porta nel nostro Paese. Sempre da solo, sempre con il suo sogno in tasca. A raccontarla sembra la trama di un film, invece è drammaticamente la realtà, la stessa che realtà che vivono sulla propria pelle migliaia e migliaia di africani che si imbarcano nella speranza di avere finalmente una vita migliore.

Ibra ha 14 anni quando, dopo la morte del padre, decide di andare via da solo dal Gambia con l’intento di raggiungere una città precisa, con un solo obiettivo. Voleva Brescia. In Gambia Ibra ha lasciato la sua amata mamma. «Ho sentito la voce di mamma al telefono la settimana scorsa, è stato bellissimo» ha raccontato agli amici di Calcinato, paese che lo ha adottato con una famiglia che lo ha letteralmente raccolto dalla strada.

A Brescia, in città, chiedeva infatti l’elemosina per poter mangiare ogni giorno questo ragazzino diventato adulto in fretta. Ibra è un ragazzo timido, provato dalle tante prove che la vita gli ha messo sul cammino. Ma ora è tempo di guardare al futuro con speranza.

Sul profilo WhatsApp Ibra ha una frase che è il suo mantra: «I love football, football is my life». E pensare che il 17enne arriva da un Paese, il Gambia che è grande meno della metà della Lombardia, in cui per ordine del capo di Stato chi viene sorpreso a giocare a calcio in strada nel periodo delle piogge rischia fino ad otto anni di carcere. «Perché durante la pausa scolastica i ragazzi devono lavorare nei campi e aiutare i genitori» è il pensiero del presidente. «Voglio incontrare Mario Balotelli e dirgli che è il calciatore più forte». Dell’attaccante sa tutto. «Conosco la sua storia, so quanti gol ha fatto. Se non segna sono triste, se non gioca sono triste». Ora per Ibra è partito il conto alla rovescia: presto potrà abbracciare il suo idolo.

 

 

 

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