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Giro d'Italia, infuriano le polemiche sulla tappa «mutilata»

I corridori prima del via si rifiutano di partire, vista la pioggia, per i 259 km previsti. Il direttore: «Niente premi». Vince Cerny
  • Giro d'Italia, a Morbegno la protesta dei corridori accorcia la tappa
    Giro d'Italia, a Morbegno la protesta dei corridori accorcia la tappa
  • Giro d'Italia, a Morbegno la protesta dei corridori accorcia la tappa
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La 19esima tappa del Giro d'Italia 2020 verrà ricordata per le polemiche. In mattinata succede l'impensabile con vari team che si oppongono a partire da Morbegno, per un totale di 258 km fino ad Asti, a causa delle condizioni climatiche. «Faceva troppo freddo, era rischioso per il sistema immunitario», spiega la maglia rosa Kelderman. Ci va giù pesante invece il direttore dell'edizione numero 103 della Corsa Rosa che comunica nel tardo pomeriggio il serio provvedimento nei confronti di tutti i protagonisti: «Quelli che non volevano correre oggi sono gli stessi che chiedevano lo stipendio qualche mese fa. Oggi i premi non verranno pagati, come minimo. Non è stata una gara. Credo sia da uomini ammettere i propri errori. Bisogna avere l'umiltà di dire se si ha sbagliato», le parole di un furioso Mauro Vegni.

La frazione modificata con partenza ad Abbiategrasso vede trionfare a sorpresa Josef Cerny, corridore della CCC, oscurato da quanto successo qualche ora prima.

Il ceco va a prendersi la sua prima vittoria al Giro precedendo il belga Victor Campenaerts (NTT Pro Cycling) e un ottimo Jacopo Mosca (Trek-Segafredo). La gioia di Cerny al traguardo è incontenibile: «Non ho parole: il mio sogno si è realizzato. Oggi è stato davvero strano, una tappa più corta del solito ma vincere al Giro d'Italia è sempre una grande emozione».

Come già capitato più volte il gruppo maglia rosa arriva con oltre una decina di minuti di ritardo. La classifica generale rimane totalmente invariata ai vertici con al comando l'olandese della Sunweb, Wilco Kelderman: «Noi come corridori volevamo accorciare la tappa e siamo felici che ci siano venuti incontro - ribadisce -. Penso sia stata una decisione positiva, capisco che il direttore Mauro Vegni sia arrabbiato e comprendo la sua frustrazione».

Mette in luce una grave falla comunicativa invece Vincenzo Nibali, che dichiara di aver ricevuto la comunicazione tramite un canale Telegram: «Non è il modo di dire certe cose. Questa mattina siamo partiti sapendo di prendere la pioggia. Difficile dire se questa è una decisione giusta o meno». Lo Squalo proverà un acuto nel weekend per regalarsi qualche attimo di gloria, nonostante la vittoria finale ormai sia una cosa a tre.

Domani è fissata la ventesima tappa del Giro d'Italia, da Alba a Sestriere di 190 chilometri. Anche in questo caso il percorso è stato modificato rispetto al piano originale, ma da tempo comunicato ufficialmente: una temibile tripla scalata sul Sestriere e ultime chance per gli uomini di classifica per fare la differenza.

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