Altri sport

Giro d'Italia: a Reggio Emilia la prima vittoria di un italiano, ancora in fuga Tagliani

Dainese la spunta in volata su Gaviria e Consonni. Torna a farsi vede il bresciano di Gavardo, in testa per oltre 100 km
Giro d'Italia, la partenza della tappa Santarcanglo-Reggio Emilia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Giro d'Italia, la partenza della tappa Santarcanglo-Reggio Emilia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
AA

Finalmente una vittoria italiana al Giro d'Italia 2022. Quella del padovano Alberto Dainese (Dsm Team), la prima alla corsa rosa in carriera per il giovane atleta, professionista da appena due anni. Un alloro che giunge per giunta a Reggio Emilia, la città in cui sventolò la prima volta il tricolore italiano (1797).

Si chiude così una tappa - l'undicesima, Santarcangelo-Reggio Emilia, 203 km senza l'ombra di una salita - considerata sulla carta di mero trasferimento per il gruppo e che invece ha regalato momenti di emozione inattesi. Complici il vento, le accelerazioni improvvise del gruppo (a lungo sul filo dei 60 km/h) e le fughe, da un lato quella da lontano del bresciano Tagliani in tandem con Rastelli e dall'altra quella di Dries De Bondt (Alpecin-Fenix) in testa da solo fino al traguardo e poi risucchiato dal gruppo agli ultimi metri.

Secondo posto per Fernando Gaviria (Uae Team Emirates), stupito del guizzo di Dainese nella affollata volata finale, e terzo un altro italiano, Simone Consonni (Cofidis).

Sprint finale

Non ha nascosto la commozione il vincitore di Abano Terme, 24 anni, che nelle prime tappe si è già fatto notare, arrivando ripetute volte nella top ten di giornata. Dainese ha vinto sbucando nella volata conclusiva all'ultimo istante sulla sinistra, accanto ad un incredulo Gaviria che vedeva ormai Cavendish arretrato e pregustava la vittoria. Mezza ruota è bastata al veneto per far suo il primo successo di marca italiana in questa 105esima edizione della rosa.

«Come è nata la mia passione? Dopo le medie non sono cresciuto e guardavo sempre ciclismo con i nonni. Speravo di correre al Giro e non ci credo ancora di essere riuscito a vincere. Fino all'ultima curva ero in decima posizione, ero un po' bloccato nel gruppo, poi sono riuscito ad uscire bene negli ultimi 30 metri. Sono due anni che corro, ma questa è la mia prima vittoria di peso. Sono contento anche di essere il primo italiano a vincere. La dedico a tutti quelli che hanno creduto in me, anche più di me. È speciale» ha commentato il 24enne senza nascondere qualche lacrima.

Chissà come sarebbe finita se oggi ci fosse stato anche Biniam Girmay, il vincitore della tappa di ieri costretto però al ritiro questa mattina a causa delle condizioni dell'occhio sinistro, colpito dal tappo della bottiglia di spumante durante la cerimonia di premiazione sul podio di Jesi. Troppo il rischio che l'emorragia si estendesse sotto lo sforzo della corsa, l'Intermarcheé ha deciso per prudenza lo stop.

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.

Ancora Tagliani

Tra i portacolori della brescianità oggi è tornato a farsi vedere Alessandro Tagliani (Drone Hopper - Androni Giocattoli): in compagnia questa volta non di Mattia Bais ma di Luca Rastelli (Bardiani-Csf-Faizané): dal via ha marciato in testa alla corsa conquistando anche una dozzina di punti al traguardo volante di Toscanella di Dozza. Poi inesorabile il gruppo ha ripreso i due battistrada senza concedere sconti.

La maglia rosa rimane ancora una volta sulle spalle dello spagnolo Juan Pedro Lopez Perez (Trek-Segafredo). Prossimo appuntamento domani, giovedì, con la dodicesima frazione, la Parma-Genova di 204 chilometri.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia