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Alberti, l’ex predestinato ora se la gioca da imprenditore

Esordì in A con Mazzone e Baggio: ha aperto un negozio di cibo naturale per cani e gatti Erica Bariselli
L’ex attaccante del Brescia Andrea Alberti - © www.giornaledibrescia.it
L’ex attaccante del Brescia Andrea Alberti - © www.giornaledibrescia.it
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«Che cosa direbbe l’Andrea di oggi all’Andrea di 18 anni? Sei un c...». Andrea di oggi e Andrea di ieri sono la stessa persona, ma in realtà è come se fossero, diciamo, due gemelli diversi: si guardano allo specchio, ma rimandano due immagini differenti. L’Andrea di ieri, aveva il mondo - e soprattutto un contratto da giocatore già importante - in mano come si addiceva al predestinato che è stato con un arcinoto esordio in serie A in un Brescia-Roma (29 settembre 2002). Da 17enne, pochi minuti in campo accanto a Baggio, buttato nella mischia da Mazzone: «E debuttare a quei livelli nel Brescia di quegli anni, con un allenatore così, con tutto il rispetto per tutti non è come farlo oggi...». L’Andrea di oggi, di anni ne ha appena compiuti 36. Ha capito molte cose di sé e di quel ragazzo che è stato. Ha capito anche di essere entrato nel secondo tempo della sua vita.

Il calcio è ormai completamente lontano, ma degli errori fatti proprio in quell’ambito dal quale aveva creduto troppo presto di aver avuto tutto perdendo poi tutto altrettanto presto, intende ora fare tesoro. Quell’Andrea, di ieri e di oggi, è Alberti.

L’attaccante ex predestinato che adesso una partita tutta sua se la vuole giocare da imprenditore. Mollata per strada la carriera da professionista nel calcio, fino a due anni fa se ne stava tra i dilettanti e qua e là svolgeva qualche lavoro, anche da commesso in farmacia. Poi... «Poi appunto due anni fa mi sono reso conto che del calcio mi ero stancato. A parte i pochi ma buoni amici che conservo tipo Jadid, Viviano, Dallamano ed ex compagni della Primavera del Brescia, troppe persone finte... E allora mi sono messo a pensare che cosa avrei potuto fare da grande». Interrogativi condivisi con la compagna farmacista Francesca: «Finché ci è venuta un’illuminazione. Abbiamo un cane, Kobe che trattiamo con tutti i riguardi. Ci siamo messi a ragionare e abbiamo fatto qualche ricerca fino a far maturare l’idea di dar vita a un’attività di vendita di cibo per cani e gatti tutto naturale, non industriale. Dalla carne fresca agli snacks di tutti i tipi. Seleziono i fornitori con grandissima attenzione, sto iniziando anche a fare spedizioni in tutta Italia e presto dovrei avere una linea di prodotti con il mio marchio...».

Quello di «Kobe B.A.R. food», nato nel giugno del 2019. Ironia della sorte, il negozio è in via Repubblica Argentina, a poche centinaia di metri dall’attività commerciale della mamma di un altro predestinato, Andrea Cistana. Stesso percorso nelle giovanili, ma due Andrea di epoche diverse, due ruoli diversi e due teste diverse: «Perché quando ripenso a quel che poteva essere e non è stato per me, ancora rosico. Ancora ci rimugino. Non ho avuto la testa giusta: ero giovane e sapevo di essere più forte degli altri. Mi basavo su quello e non mi allenavo come avrei dovuto. Poi ci metto anche che magari non ho avuto gli allenatori giusti, il procuratore giusto e che poi non sono stato nemmeno fortunato con gli infortuni. Senza dimenticare che mi è stata anche attribuita una certa nomea... Insomma, tante cose non hanno funzionato. La cosa che non ho mai digerito forse è il fatto che il Brescia mi abbia scaricato troppo presto. Avevo solo 22 anni... ma è andata». E ora c’è un nuovo talento, sul campo della vita, da non sciupare.

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