Torre Lantieri senza visitatori, il Comune cerca il rilancio

I dati sull’affluenza sono impietosi nonostante la quadrisfera: allo studio nuove promozioni
Monumenti per pochi eletti. La torre Lantieri di Paratico cerca nuove strategie per rilanciarsi
Monumenti per pochi eletti. La torre Lantieri di Paratico cerca nuove strategie per rilanciarsi
AA

Dieci visitatori al mese, quando va bene. I dati sull’affluenza alla torre Lantieri, a Paratico, sono impietosi. Acquistata e restaurata dalla Giunta nel 2009 con un investimento complessivo di 900.000 euro, la torre non è mai riuscita a fare breccia nell’interesse dei turisti che bazzicano sul Sebino. Nemmeno di quelli, e sono a migliaia, che in tutti i fine settimana dalla primavera all’estate affollano il lungolago paraticese.

Nel 2017, solo per fare un esempio, l’affluenza alla torre è stata a dir poco esigua, con meno di dieci persone al mese. Eppure la struttura ospita al suo interno una delle poche quadrisfere presenti nel Belpaese: si tratta di un’installazione progettata da un fisico italiano, Paco Lanciano, che attraverso un gioco di specchi, luci e monitor racconta con l’ausilio di un filmato la nascita del territorio lacustre.

Insomma, nonostante l’investimento imponente fatto ormai dieci anni fa e la presenza, quasi unica, della quadrisfera, la torre stenta a decollare. Un dato di fatto riconosciuto anche dall’Amministrazione comunale che nei giorni scorsi ha approvato alcune misure «correttive» per invertire la tendenza.

La prima: accesso gratuito alla struttura ogni prima domenica del mese (prima il ticket d’ingresso era pari a 2 euro) e a ogni gruppo. Poi, la stesura di un progetto ad hoc per valorizzare la quadrisfera: l’installazione amplierà il bacino di filmati proiettati, acquisendo clip da altre associazioni del territorio sempre dedicate alla promozione del Sebino e della Franciacorta.

Inoltre, per far vivere la struttura anche durante la settimana, la torre diventerà sede dell’accademia musicale Forte piano. «Ci rendiamo conto che, sino ad oggi, la torre è stata sottoutilizzata - dicono in coro Silvia Marzoli e Leda Liborio, rispettivamente assessore al Turismo e alla Cultura -, ma l’investimento del 2009 ha garantito l’acquisizione di un bene che è oggi parte del patrimonio collettivo. Ora punteremo tutto su attività di promozione mirate».

Le minoranze consiliari, però, storcono il naso. A partire da Tiberio Boni di Paratico Libera: «Pochi visitatori? Qualcuno inizi a prendersi le sue responsabilità. Sono stati investiti 900.000 euro, tutti soldi pubblici, per un progetto che non è mai decollato. Questa sì che è lungimiranza». «Ancora una volta l’Amministrazione si trova a mettere una pezza su errori commessi in passato - gli fa eco Giulio Ruggeri di Impegno per Paratico -. Ora, per correggere il tiro, si punti su un progetto culturale serio per la torre, per farla diventare un centro vivace, magari sede di una biblioteca specifica di storia locale».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Argomenti