Sacchi abbandonati all’isola ecologica di Adro: la rabbia del sindaco

Lettera aperta di Paolo Rosa ai suoi cittadini: «Serve rispetto per la cosa pubblica»
I sacchi abbandonati attorno ai contenitori degli abiti usati - © www.giornaledibrescia.it
I sacchi abbandonati attorno ai contenitori degli abiti usati - © www.giornaledibrescia.it
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Arriva la bella stagione ed è tempo di cambio armadio. Peccato che, ad Adro, ci sia chi abbia deciso di abbandonare i vestiti in più sulla pubblica via. Il primo cittadino del borgo della Franciacorta, Paolo Rosa, però non ci sta e ha deciso di non lavare i panni (sporchi) in... casa.

Rosa ha scritto una sorta di lettera aperta, attraverso la pagina Facebook del Comune, abbinata a una fotografia con una ventina di sacchi letteralmente accatastati all’esterno dell’isola ecologica di via Leonardo Da Vinci: «Questa è la situazione che si riscontra all’esterno dell’isola ecologica. Penso che non ci sia molto da commentare. Se trovate il contenitore pieno non lasciate i sacchi a terra, riportateli a casa e tornate una seconda volta: i sacchi dei vestiti vecchi non puzzano se li tenete qualche giorno in più in garage! Inoltre, i contenitori vengono svuotati almeno due volte a settimana. Il tenere pulito all’esterno dei contenitori non è solo compito dell’Amministrazione comunale o della ditta incaricata allo svuotamento, ma anche e soprattutto di chi porta i sacchi ai contenitori. Tutto questo ha un nome: rispetto per la cosa pubblica e civiltà!».

L’arrabbiatura del sindaco di Adro segue un primo intervento, compiuto dall’Amministrazione comunale, solo tre mesi fa. All’inizio della primavera il Comune aveva deciso infatti di spostare i contenitori dei vestiti, gestiti dall’organizzazione umanitaria «Humana - People to people», dalla «storica» postazione di via Lazzaretto, nel centro storico del paese, all’attuale ubicazione, all’ingresso dell’isola ecologica.

Il trasferimento era stato deciso proprio per evitare il fenomeno degli abbandoni selvaggi, tanto che nella stessa occasione si era anche deciso di raddoppiare il numero dei contenitori. Meno di cento giorni dopo, però, il problema è tornato a riproporsi.

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