Prestanome, Iva evasa e carburante sottoprezzo: stop alla frode

La Guardia di Finanza di Bergamo ha scoperto una frode fiscale nel commercio di carburante per autotrazione
Carburante, benzina, distributore (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
Carburante, benzina, distributore (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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Aveva sede nel Bresciano la società, esistente solo sulla carta, priva di struttura, al centro di una frode fiscale scoperta dalla Guardia di Finanza di Bergamo.
La società, che ha omesso sistematicamente il versamento di imposte, era intestata a un prestanome ed era però gestita di fatto da due soggetti di origine campana.

I militari hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo fino alla concorrenza di 639.259 euro, nei confronti dell'amministratore di una società titolare di un distributore di carburante operante nell'area del Sebino, accusato di aver frodato l'Iva, attraverso l'utilizzo di fatture false.
Le indagini delle Fiamme gialle hanno portato alla luce una frode fiscale nel commercio di carburante per autotrazione. Un meccanismo evasivo che ha consentito anche al titolare del distributore di praticare prezzi di vendita del carburante inferiori a quelli dei suoi concorrenti. Un sistema basato sullo schema della cosiddetta frode carosello che prevede l'acquisto del prodotto da Paesi Comunitari, in regime di non imponibilità Iva e che, attraverso l'interposizione di società fittizie ed un giro di false fatturazioni, consente all'azienda italiana acquirente finale di acquistare il prodotto a prezzi inferiori e di detrarre indebitamente l'Iva.

Gli acquisti di carburante, riferiti all'anno 2017, sono stati quantificati in euro 3.544.985, sui quali è stata contestata un'Iva indebitamente detratta pari ad euro 639.259. 

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