Mezzo secolo di impegno e karate: settimo dan per Genocchio

Il maestro ha festeggiato il traguardo con gli allievi: «Iniziai ad allenarmi in un garage del paese»
Cerimonia. Zambotto (Fijlkam) e Genocchio
Cerimonia. Zambotto (Fijlkam) e Genocchio
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Quasi mezzo secolo di karate. Di passione, impegno, sudore e rispetto, per se stessi e tutti gli avversari. E ora, il riconoscimento di maestro di settimo dan: si contano sulle dita di un mano in tutta Italia.

Nel Bresciano, invece, è il primo in assoluto.

Franco Genocchio, nume tutelare del karate in Franciacorta, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento direttamente dalle mani del presidente regionale della Fijlkam, Riccardo Zambotto. Una soddisfazione che Franco Genocchio, rovatese classe 1948, ha voluto condividere nei giorni scorsi con le centinaia di giovani e meno giovani atleti che frequentano le lezioni della società sportiva, la Karate Genocchio, fondata dal maestro rovatese nel 1982 e diffusa ormai in mezzo provincia: Rovato, Coccaglio, Cazzago, Castrezzato, Dello, Concesio, Barbariga, Capriolo e Borgo San Giacomo, tra karate, fight fitness e i corsi di autodifesa, rivolti in particolare all’universo femminile.

Il premio. Genocchio, già stella di bronzo del Coni per l’attività sportiva agonistica e di divulgazione del karate, ha ottenuto il settimo dan all’unanimità dalla Fijlkam «come riconoscimento della pluridecennale e meritoria opera svolta in favore del karate italiano, il sempre costante e qualificato impegno dimostrato per lo sviluppo tecnico e la diffusione della nostra disciplina. Il conferimento rappresenta il più alto e prestigioso riconoscimento sportivo italiano e corona una lunga militanza sportiva e dedizione verso il karate».

Il premio è stato festeggiato da atleti e familiari di Genocchio: i due figli, Simone e Mauro, hanno seguito le orme paterne, diventando atleti vincenti prima e apprezzati allenatori adesso.

La storia. E pensare che tutto è iniziato, nel lontano 1971, in un piccolo garage della Franciacorta. Allora 23enne operaio alla Telemeccanica (la futura Cge) di via San Donato a Rovato, Franco Genocchio ricorda così l’amore (sportivo) che gli ha cambiato la vita: «un amico, Gianni, un giorno mi disse: "Hai mai sentito parlare del karate?". Di fronte al mio totale stupore, continuò: "È un’arte marziale giapponese, vieni nel garage di un amico che stanno iniziando un corso". Così andammo a vedere e, incuriositi, ci iscrivemmo. Eravamo in sette allievi sotto la guida del maestro Giuseppe Pagani, una persona preparata che io ricordo, ringrazio e abbraccio con tanta stima. Partendo da un garage, adibito frettolosamente a palestra, attraverso anni di pratica serena e caparbia, mi ritrovo ora ancora sul tatami».

Con un riconoscimento in più e quasi cinquecento atleti che ogni settimana seguono l’esempio del «Maestro».

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