Le reti sono vuote a causa di alghe, siluri e uccelli

Le microalghe che in questi mesi hanno reso verde l’acqua del Sebino, nonché le reti dei pescatori, si stanno a poco a poco diradando. Il lago è in fase di miglioramento ma non bisogna sottovalutare i segnali che l’ambiente sta lanciando.

Parola di pescatore professionista. Andrea Soardi di Monte Isola fa una riflessione su quanto accaduto quest’anno, con una fioritura spropositata di alghe che ha reso più volte inservibili le reti dei pescatori. «Il pesce non sembra risentire di questa situazione, noi invece sì - afferma Soardi -, perché la pesca spesso è infruttuosa. Questi fenomeni vanno tenuti sotto controllo, serve è una maggior salvaguardia dell’ecosistema». E se a Monte Isola e verso l’alto lago la situazione è via via in risoluzione, nel basso Sebino invece le tinche non sono ancora pronte per depositare le uova e quindi per continuare il ciclo vitale di accrescimento nell’incubatoio ittico di Clusane d’Iseo.

«Anche il coregone e il cavedano sono in ritardo - precisa Giambattista Bosio dell’Associazione pescatori Sebino Franciacorta che ha in gestione l’incubatoio - e non riusciamo a capire il perché». I pescatori del basso Sebino lamentano come ai predatori del lago, il pesce siluro in primis e gli uccelli acquatici come cormorani e svassi, quest’anno si sia aggiunta anche la presenza delle microalghe.

«La situazione non è facile perché non è più stato messo in campo nulla per il contenimento del siluro, il primo predatore dei pesci lacustri e delle loro uova - riferiscono dall’incubatoio -, e neppure si riesce ad ostacolare la presenza e la prolificazione degli uccelli. In più quest’anno ci sono anche le microalghe». Se la struttura di Clusane ha incubato quest’anno 2,6 milioni uova di coregone e 16.200 mila di luccio (i cavedani non sono stati «trattati» e le tinche sono ancora in attesa), perché tutta la catena animale possa proseguire nel migliore dei modi l’accrescimento nel lago, ci vogliono delle condizioni migliori dell’habitat.