In paese la raccolta differenziata sarà pubblica

Il Comune acquisterà quote della società che adesso gestirà il servizio
Rifiuti. Il servizio sarà affidato ad una società a capitale pubblico
Rifiuti. Il servizio sarà affidato ad una società a capitale pubblico
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In Consiglio non poteva che andare così. Con la minoranza sulle barricate - a fine seduta sono arrivati quattro voti contrari - e la maggioranza impegnata a difendere il progetto della nuova piazzola ecologica. Progetto che, adesso è ufficiale, vedrà il Comune entrare a far parte di una società in house.

«Abbiamo aperto una manifestazione d’interesse - spiega il sindaco Giampietro Ferrari - per individuare una società partecipata a capitale interamente pubblico a cui affidare, in primis, il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti e, in seconda battuta, la realizzazione della nuova isola ecologica. Vogliamo che a gestire questi servizi ci sia un soggetto pubblico, è una scelta politica ben precisa. Il Comune comprerà una parte delle quote di questa società, resta ancora da chiarire a che prezzo».

Saranno gli operatori economici interessati alla manifestazione d’interesse (la presentazione delle offerte scade il 29 ottobre) a renderlo noto: ad oggi, dunque, non si sa quanto il Municipio dovrà investire per l’acquisizione delle quote, si sa invece che il progetto di realizzazione della nuova piazzola richiederà una spesa di oltre un milione di euro.

Altra certezza è che i tempi stringono: la convenzione che lega il Comune a Econord spa, la società che attualmente gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti, scade a fine anno. Il nuovo operatore dovrà dunque essere individuato a stretto giro, per poter essere in campo dal 1 gennaio del 2019.

«Di questo intervento si parla da due anni ed è ancora tutto estremamente incerto - hanno tuonato i quattro consiglieri del gruppo di opposizione Prima di tutto Corte Franca-, a partire da quanto questa operazione peserà sulle casse del Comune e sulle tasche dei cittadini. La Giunta ha fatto il passo più lungo della gamba, dando il via ad un intervento estremamente oneroso, sproporzionato per le nostre esigenze e, soprattutto, dalle conseguenze imprevedibili. Non possiamo che essere fortemente contrari».

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