Festa di S. Rocco, a Rovato note e bancarelle
Due giorni in compagnia dell’ultima, vera festa popolana e di quartiere rimasta nel centro storico di Rovato. È la sagra di San Rocco, organizzata come ogni anno dal comitato di residenti e fedeli dell’omonima chiesa, nella zona subito a est di corso Silvio Bonomelli, via Franciacorta e via Marchesi.
L’appuntamento, quest’anno, si svolgerà giovedì e venerdì tra bancarelle, burattini, musica, un piccolo mercatino e la tradizionale processione con la statua del santo patrono.
Il programma: si parte stasera, alle ore 21, con lo spettacolo di burattini del «Teatro delle meraviglie» e a seguire karaoke; domani dalle 21 si balla con l’orchestra Cristian Villani, mentre già dal pomeriggio artisti, mercatini e pesca di beneficenza. Tutte le sere rinfresco offerto dai residenti, ancora fortemente legati a una tradizione ancestrale.
Le cronache locali raccontano che, nel primo Medioevo, l’attuale chiesa di San Rocco fosse in realtà dedicata a San Martino, il vescovo di Tours padre del monachesimo pre-benedettino: un culto diffuso dai Longobardi che, a Rovato, sul Monte Orfano, stabilirono un importante centro mercatale e di culto. Nel XV secolo, l’arrivo di San Rocco, a seguito di una serie di calamità naturali: nel 1467, un’epidemia di peste decimò la popolazione, mentre dieci anni dopo arrivarono le locuste.
Da qui la scelta dei rovatesi, che decisero di dedicare la chiesa a San Rocco, chiedendone l’intercessione. Cinque secoli dopo, la devozione è ancora viva in paese, grazie al lavoro del comitato dei residenti del quartiere, della parrocchia di Santa Maria Assunta e del Comune: un legame rafforzatosi durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la chiesa rischiò più volte il bombardamento, dato che fu trasformata in un accantonamento di soldati, e nel 1975, quando alcuni lavori di restauro portarono alla luce affreschi rimasti celati per secoli.
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