Assaggi e ispirazione nell’uliveto della poesia

Il titolare dell’azienda Ribola ha aperto il proprio appezzamento per visite all’insegna della cultura Montisola
L’uliveto della poesia. Percorso esperienziale tra olio e declamazioni
L’uliveto della poesia. Percorso esperienziale tra olio e declamazioni
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Dell'ulivo, delle sue qualità e ricchezze ne parlava Virgilio nelle Georgiche. Altri poeti hanno esaltato le caratteristiche di questa pianta, che cresce prosperosa sul Sebino. Forte di una bibliografia che risale all’antica Roma, anche Maurizio Ribola, titolare dell’omonima azienda agricola di Siviano, ha deciso di arricchire uno dei suoi oliveti con poesie e l’ha chiamato appunto «Oliveto poetico».

Ma il suo appezzamento sarà sempre aperto al pubblico sia per permettere visite sia per soste ispiratrici e rilassanti. Insomma, diventerà uno spazio verde dove gli animi più sensibili potranno cogliere natura, arte e poesia, che si fondono in un tutt’uno. L’«uliveto poetico» di Ribola è singolare perché al suo interno ci sono solo varietà Leccino, una particolare cultivar dell’olivo tipica del territorio lacustre ed ha al suo interno quaranta piante di una certa maestosità e bellezza.

Ad ogni singolo olivo è stata abbinata una poesia che ne evoca l’essenza. «Inizialmente avevo pensato di chiamarlo oliveto esperienziale - spiega Ribola - perché a contatto con la natura si provano esperienze e sensazioni uniche che vanno al di là delle parole. Con la poesia però mi è sembrato di aggiungere un qualcosa in più e dopo una ricerca ho trovato che molti poeti e scrittori, anche contemporanei, hanno dedicato versi e pensieri all’ulivo ed all’olio e quindi è diventato oliveto poetico. Due le ho scritte anche io».

Pascoli, D’Annunzio, Foscolo e Neruda, per citare alcuni grandi presenti nell’oliveto, accompagneranno la visita di coloro che tra gli olivi di Ribola trascorreranno momenti quasi metafisici.

 

 

 

 

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