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Siamo alle solite: ci sono i soldi, ma non ci sono i decreti

Transizione 4.0: l’alert di Barbara Colombo, presidente dell’Ucimu
Senza decreti, il mercato resta ingessato e l'innovazione un'idea
Senza decreti, il mercato resta ingessato e l'innovazione un'idea
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Verrebbe da dire che siamo alle solite se il quadro che abbiamo davanti non sia per nulla il solito. Siamo alle solite, ma con una responsabilità decuplicata, a proposito del Piano Transizione 4.0, ovvero il piano (e i fondi e le agevolazioni fiscali) che consentono alle aziende di fare investimenti in macchine utensili, robot, automazione, connessioni e, cosa importante, la formazione.

L’allerta è della presidente dell’Ucimu (l’associazione dei produttori di questi macchinari) Barbara Colombo, che riconosce come «i provvedimenti, già presenti nei piani precedenti, non solo sono stati confermati, ma anche potenziati. La dotazione è capiente e per la prima volta, oltre al tema della tecnologia, è stato dato valore alla formazione, inserendo nel conteggio del credito di imposta anche il costo del formatore, la voce di spesa senza dubbio più onerosa per una pmi. Tutto questo ci fa dire che il piano transizione così strutturato è un ottimo strumento per sostenere lo sviluppo del manifatturiero».

Tutto bene, dunque? Per niente. Quel che mancano sono «i decreti attuativi per consentire alle imprese di fruire delle misure del piano». Quindi, senza decreti, il mercato resta ingessato. Ora: quante volte ci siamo detti che dalla crisi sanitaria si sta passando alla crisi economica? Qualcuno ha dubbi in proposito? E allora: migliaia di medici e infermieri stanno facendo miracoli e straordinari. Sembra impossibile credere che la stessa cosa (con rischi immensamente ridotti) non la si possa fare al ministero oggi guidato dall’onorevole Giorgetti.

 

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