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La torre che misura l’intelligenza del bosco

Gli strumenti posti sulla torre micrometeorologicapermettono di studiare le dinamiche di lungo periodo
Riserva forestale di Bosco Fontana, a Marmirolo - © www.giornaledibrescia.it
Riserva forestale di Bosco Fontana, a Marmirolo - © www.giornaledibrescia.it
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C’è una torre che misura il respiro del bosco è il maxi-termometro che nella riserva forestale di Bosco Fontana, a Marmirolo, in provincia di Mantova, analizza i polmoni della foresta padana è stato riconosciuto come sito unico al mondo con misure pluriennali di flussi di ozono su latifoglie decidue. Una bella conquista per l’equipe di ricercatori di fisica dell’ambiente dell’Università Cattolica che da molti anni raccolgono i dati i dati sugli scambi gassosi tra l’atmosfera e la foresta.

«Avere delle misurazioni consecutive per più anni permette di valutare la traiettoria evolutiva che prenderà il nostro ecosistema in risposta ai cambiamenti climatici che si stanno manifestando - spiega Giacomo Gerosa, docente di fisica dell’ambiente alla facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali e responsabile della stazione-. E qui, in soli 8 anni, abbiamo già dei segnali di chiaro sbilanciamento che si manifestano nelle cosiddette mezze stagioni».

Gli strumenti posti sulla torre micrometeorologica, un enorme ponteggio alto 40 metri, permettono di studiare le dinamiche di lungo periodo dell'ecosistema forestale in relazione alle pratiche gestionali e di conservazione adottate, con particolare riferimento ai bilanci del carbonio.

Ora anche i dati raccolti dai ricercatori della Cattolica entreranno nel sistema integrato di osservazione del carbonio, ICOS, per fornire dati standardizzati e aperti sulle concentrazioni di gas serra nell’atmosfera a oltre 140 stazioni di misurazione in 13 paesi.

Il livello dei gas serra nell'atmosfera aumenta costantemente, riscaldando il nostro pianeta. Per questo è importante osservare i livelli di emissioni di gas serra per prevedere il cambiamento climatico e mitigarne le conseguenze.

Lo stesso Gerosa sottolinea i capisaldi della ricerca: «Si tratta di un sito di misura particolarmente prezioso, perché misura su un relitto di quella che fu la foresta planiziale padana (ormai estinta...); si tratta di un sito unico perché da nostre recenti ricerche abbiamo scoperto che questo è l'unico sito al mondo per il quale esistono misure pluriennali di flussi di ozono su latifoglie decidue.   Tutti gli altri siti per i quali esistono misure pluriennali (meno di 10...) sono infatti o foreste miste di conifere-latifoglie (es. Harvard-USA), oppure foreste di conifere (es. Hyytiala-Finlandia, Braschaat-Belgio), oppure foreste di latifoglie sempreverdi (es. Amazzonia-Brasile; Castelporziano-Italia)».

La pluriennalità – prosegue Gerosa - è un valore che sta emergendo sempre più prepotentemente: la comunità scientifica non se ne fa più nulla di misure estemporanee prese solo in una stagione (magari quella estiva). Permette di studiare le dinamiche di lungo periodo dell'ecosistema forestale in relazione alle pratiche gestionali e di conservazione adottate, con particolare riferimento ai bilanci del carbonio. Permette di valutare la traiettoria evolutiva che prenderà il nostro ecosistema in risposta ai cambiamenti climatici che si stanno manifestando., E qui, in soli 8 anni di misure continuative, abbiamo già dei segnali di chiaro sbilanciamento che si manifestano nelle cosiddette «mezze stagioni. Staremo a vedere».

«Inutile dire che siamo orgogliosi del traguardo raggiunto con il riconoscimento dell’etichetta Icos. E’ per noi un fiore all'occhiello e un'occasione di attirare (come stiamo già facendo) sempre più studiosi stranieri nel nostro sito. Ringrazia anche i Carabinieri Forestali per l’ospitalità che ci danno e continuano a darci nella Riserva Naturale Orientata di Bosco Fontana».

 

 

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