Università

La Statale cala il tris: dall’anno prossimo tre nuove lauree

A Giurisprudenza, Economia e Ingegneria si attende soltanto il via libera del Ministero
Laurea (immagine simbolica)  - © www.giornaledibrescia.it
Laurea (immagine simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
AA

Non uno solo ma addirittura tre. La Statale pensa in grande e guarda al futuro. L’ateneo cittadino è pronto a calare un tris di nuovi corsi di laurea a Giurisprudenza, Economia e Ingegneria. Corsi nati in stretta connessione con il territorio e dopo un attento confronto con le parti sociali.

Tutti i passaggi negli organi interni sono già stati compiuti e a questo punto si attende soltanto il via libera del Ministero, che dovrebbe arrivare a breve, in tempo cioè per l’attivazione a partire dal prossimo anno accademico.

Partiamo da Giurisprudenza, dove sta per vedere la luce il bienno magistrale in «Scienze giuridiche per l’innovazione». Il corso nasce dall’esigenza di disegnare una figura di giurista esperto non votata all’esercizio delle tradizionali professioni forensi, quanto piuttosto pensata per servire il mondo produttivo (impresa, terzo settore, pubblica amministrazione): su una formazione prettamente giuridica saranno innestate ulteriori conoscenze e competenze sollecitate dai repentini cambiamenti tecnologici, ambientali e organizzativi. 

Per il nuovo corso di laurea magistrale a Economia invece l’accesso sarà programmato: si chiamerà «Economia sociale e imprese cooperative» e la ragione del numero chiuso si deve all’attivazione di stage e tirocini che qualificheranno l’offerta formativa. Iposti disponibili per il primo anno saranno 25, ma l’ingresso non sarà riservato ai soli laureati in discipline economiche.

Infine, Ingegneria. Qui la scommessa si chiama «Ingegneria delle tecnologie per l’impresa digitale»: punta a formare figure professionali che abbiano competenze nell’ambito dell’industria 4.0, dell’intelligenza artificiale e dei big data. In questo caso si tratta di un triennio ad accesso libero, come spiega Emilio Sardini, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia