Scuola

Il liceo Carli compie 10 anni da pioniere

Nella sede di via Stretta festa e riflessione sull'attività della scuola paritaria, avviata da Confindustria Brescia
IL LICEO CARLI TAGLIA I 10 ANNI
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Innovazione e internazionalità vi sono di casa, in un percorso formativo che è stato pioniere nel mondo dell’istruzione. Il Liceo internazionale per l’Impresa Guido Carli di Brescia ha tagliato il traguardo dei dieci anni. Un decennio in cui la scuola paritaria, avviata da Confindustria Brescia che tuttora la sostiene e gestita da Fondazione Aib, non ha mai smesso di coltivare e rafforzare la sua mission: consentire a ragazzi e ragazze capaci, meritevoli e motivati di avere accesso a una formazione di elevato livello, per diventare «leader del proprio futuro».

L’anniversario è stato celebrato, nella sede di via Stretta, prima con i laboratori per studenti delle classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado. Quindi la tavola rotonda coordinata da Anna Masera, vicedirettore del Giornale di Brescia, e introdotta dalle autorità, tra cui il sindaco Emilio Del Bono, il presidente della Cdc Roberto Saccone, i past president di Confindustria Brescia Marco Bonometti e Giuseppe Pasini, il rettore di UniBs Maurizio Tira. Il progetto, ha ricordato Giancarlo Dallera, già presidente Aib, nacque sotto la presidenza di Franco Tamburini: «Non è stato facile, ci siamo dovuti confrontare con la burocrazia romana per ottenere il benestare; il semaforo verde è arrivato nel novembre 2011. Abbiamo sempre considerato il capitale umano come fondamentale per competere a livello internazionale».

«Non era scontato - ha ribadito a sua volta l’attuale presidente Confindustria, Franco Gussalli Beretta - che il sistema fosse pronto a recepire un grande cambiamento. Pensavamo che questa realtà fosse una sfida, in cui portare il valore aggiunto degli imprenditori e il nostro know-how».

Il liceo Carli ha colmato un gap evidente a Brescia, rimarca Saverio Gaboardi: «Dovevamo insistere sul connotato internazionale della scuola, dove i giovani si misurano con le fabbriche globali sempre più interconnesse e la digitalizzazione». Proprio per tali ragioni, il Carli si è contraddistinto per l’impiego della lingua inglese in diverse discipline e ha deciso di configurarsi in modo «disruptive», applicando scelte non convenzionali, come (tra i primi in Italia) i curricula quadriennali.

L’istituto, rileva Paola Artioli, vicepresidente Aib Education, «incarna anche nella formazione lo spirito dell’impresa; è nato sotto la spinta della globalizzazione e la propensione all’export delle imprese bresciane». Nei prossimi anni, «si orienterà in modo deciso verso una impronta Stem, senza perdere profondità e completezza nelle competenze umanistiche ed espressive», riferisce Elisa Torchiani, vicepresidente Confindustria Brescia con delega all’Education. «I nostri punti chiave sono l’innovazione didattica e metodologica, l’apertura verso il tessuto economico-sociale; abbiamo lavorato molto anche per l’inclusione, tenendo sempre ferma la centralità degli studenti», dichiara la presidente di Fondazione Aib Loretta Forelli, richiamando anche l’impegno per le borse di studio (21 quest’anno), all’insegna del principio della meritocrazia.

La proposta del Carli è vincente, come attestano i dati riportati da Cinzia Pollio, direttore Fondazione Aib: 148 studenti (e le iscrizioni al primo anno sono raddoppiate negli ultimi due anni); la totalità dei diplomati prosegue gli studi e il 21% sceglie di iscriversi all’estero. La manifestazione per il decennale del Carli è proseguita con una lectio magistralis del prof. Giuseppe Bertagna dell’Università di Bergamo, la presentazione delle attività e dei progetti da parte del preside, Andrea Bernesco Làvore e il lancio dell’associazione Alumni Liceo Carli, col vicepreside Paolo Maugeri.

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