Scuola

Come va la scuola on line? Le voci degli studenti

Lezioni a distanza tra microfoni, bruciore d'occhi e digiuno da Netflix: il racconto arriva in vocale
  • Quando la cameretta diventa l'aula di scuola
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Connessione. È uno stato mentale, ma anche condizione imprescindibile per la buona riuscita di una lezione scolastica on line.

Non è certo una scoperta, ma di questi tempi, in cui il banco è diventato il tavolo della cucina o il cuscino del divano, è una chiara evidenza.
Insomma: come sta andando la scuola? Come se la passano gli studenti delle superiori che entrano in Skype, Google Meet o simili come fossero le loro aule? Ne abbiamo sentiti qualcuno. Il risultato è un variopinto coro di «vocali» (messaggi, naturalmente, la via più breve che bypassa la tastiera del cell) e che ora distendiamo in parole scritte, con la premessa che il collage non vuole essere un esame alla scuola di turno, non si vuole valutare la bontà di scelte metodologiche.

Quel che ci interessa è piuttosto «sentire» come stanno i nostri studenti e che cosa pensano di questo srotolarsi di anno scolastico con giornate totalmente lontane da quelle di solo poche settimane fa.

«Ho perso completamente la mia routine - ci racconta Alice, 17enne al quarto anno del liceo scientifico bilingue Canossa Campus -, è tutto diverso. Prima mi alzavo prestissimo per prepararmi, vestirmi, uscire. Adesso mi tolgo dal letto, faccio colazione e accendo il tablet. -. Per quanto riguarda più strettamente il piano scolastico, faccio tre ore di lezioni la mattina e poi al pomeriggio abbiamo le interrogazioni one to one con il profe di turno. Impossibile barare, la web-cam riprende tutto e se abbassi lo sguardo si capisce che stai leggendo. La cosa bella è che settimana per settimana ci viene fornito il planning con tutti gli appuntamenti. Un modo efficace per organizzarsi e pianificare lo studio. Il carico di lavoro, nella mia percezione, è davvero più alto. Il monte ore di studio è lievitato, anche perché tante cose le portiamo avanti in autonomia. Riceviamo le pagine da studiare e spesso le spiegazioni che abbiamo non esauriscono l’intervallo di argomento. I profi sono molto disponibili, ci scambiamo un sacco di mail e sono pronti al dialogo».

Com’è stato il passaggio, al liceo scientifico Calini, dall’analogico al digitale?
 «Devo dire che al momento non ci sono grossi problemi - inizia Giuseppe, al quarto anno di indirizzo tradizionale -. Una volta capito che piattaforma usare, si procede. Mi sento un privilegiato perché posso permettermi diversi dispositivi, non solo il pc o il cellulare e questo aiuta molto. Ma non sempre è così, nella mia classe, ad esempio c’è qualcuno che non riesce a connettersi. Avevo molte perplessità su materie come mate e fisica, ma con la condivisione dello schermo, si riesce a seguire tutti i passaggi. L’unica cosa che al momento resta sospesa è la valutazione: i professori stanno cercando di capire come farla».

Da uno scientifico ad un altro, Tommaso, al secondo anno di Leonardo, ci racconta come va. «Noi svolgiamo tutte le lezioni online come da orario scolastico normale, quindi certi giorni come oggi, anche dalle 8 alle 14 ma fortunatamente le lezioni durano non più di 50 minuti, quindi abbiamo sempre un po’ di pausa per riposare gli occhi. La nostra scuola ha scelto come programma principale per tutte le lezioni Mastervoice ma siccome non funziona molto bene, molti professori svolgono la loro lezione su altre piattaforme quali Skype, Google meet, Hangout...quindi è un po’ in casino. Al momento non stiamo facendo verifiche e interrogazioni anche perché molti profi non le ritengono valutabili però ci chiedono giornalmente di consegnare compiti tramite email che potranno essere valutati». Come ti sembra che stia andando? «Tenendo conto che non ho mai usato un computer in modo serio fino adesso mi trovo bene. Però per esempio per alcuni miei compagni di classe è molto difficile seguire le lezioni perché non hanno una connessione o un computer che funzioni. A mio parere le lezioni on line non sono paragonabili alle lezioni vere però, meglio di niente, soprattutto nelle materie scientifiche e pratiche dove i profi devono spiegare dei procedimenti: le lezioni di fisica mi aiutano molto».

«Sono quattro settimane che facciamo video lezioni, ci colleghiamo tutti alle 8.30 come al solito e terminiamo o alle 12.30 o alle 14. Abbiamo moduli di un’ora con la pausa tra un’ora e l’altra e vabeh, siamo in casa ed è come fosse una ricreazione. Mi sto trovando molto bene, la profe spiega molte più cose e chi vuole seguire riceve molto. Ci passano un sacco di materiali, anche per matematica è possibile dublicare lo schermo. Le interrogazioni? Le facciamo sempre su Cisco webex che è la piattaforma che usiamo e se di solito teniamo microfono e videocamere spenti, con le interrogazioni sono accesi entrambi ovviamente. Si può scegliere se tenere presente il resto della classe o escluderli!» ci racconta, invece Angelica, del liceo scientifico Newton.

Per il liceo Socio-pedagogico Fabrizio De Andrè c’è Francesca, al terzo anno. «Noi facciamo video lezioni da 50 minuti, ne facciamo circa tre ogni giorno. Mentre per i compiti è stata attivata una piattaforma sul registro scolastico. Qui possiamo mandare i nostri eleborati e i professori li correggono e ce li restituiscono sempre sulla stessa piattaforma. È un buon modo per non intasare il materiale didattico del registro. Al momento mi sembra che si stiamo trovando abbastanza bene». 

«È circa un mese che ho a che fare con la didattica on line - inizia a raccontare Simone, al quinto anno del liceo artistico Olivieri -. Le mie lezioni si svolgono dalle 8 alle 14 tutti i giorni, tranne la domenica, naturalmente! La cosa più difficoltosa per me è stare attaccato al cellulare per sei ore di fila. C’è da dire che gli insegnanti ci vengono incontro a volte riducendo la durata della lezione. Serve molto più impegno e organizzazione rispetto a prima. Ma sono convinto che sia un buon modo per mettere alla prova la nostra maturità».

Non può mancare in questa istantanea la voce di chi frequenta il liceo classico Arnaldo. «Possiamo apparire forse una scuola lontana dalla tecnologia, ma in realtà ci stiamo trovando molto bene con la didattica on line - racconta Rebecca, al quarto anno -. La maggior parte dei profi ha aderito a diverse piattaforme, tra cui Classe viva. Ma sperimentando abbiamo visto che altre piattaforme erano più funzionali, tipo Zoom o Skype. Anche se alcuni di noi hanno problemi di connessione, riusciamo a fare lezioni che rimandano alla normalità della classe, perché alla fine si riesce a seguire bene. Per le verifiche ci si deve organizzare, mentre le interrogazioni proseguono. Per me è quasi più comodo fare lezione così perché non hai altre distrazioni».
Anna, invece ci racconta come va al Leopardi, istituto che fa recupero di anni scolastici. «Noi siamo solo in cinque in classe e per questo ciascuno di noi fa lezione singolarmente con il proprio profe di materia. Distribuiamo le ore tra la mattina e il pomeriggio e, al momento, il risultato ci sembra buono».

 

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