Da Vinci 4.0

Ottanta cervelli accesi, una consegna: «Ideate un mondo migliore»

In un incontro su Zoom, studenti e professori iscritti a Da Vinci 4.0 hanno ricevuto i consigli di GdB e The FabLab
I 12 team stanno rifinendo i loro progetti Da Vinci 4.0: consegna il 23 aprile
I 12 team stanno rifinendo i loro progetti Da Vinci 4.0: consegna il 23 aprile
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Le menti e le mani dei ragazzi sono all’opera, le idee si mischiano, si confrontano e prendono pian piano forma in quella che si può definire la fase clou del progetto Da Vinci 4.0. Gli 85 studenti iscritti all’edizione online del progetto ideato dal Giornale di Brescia in collaborazione con The FabLab e Talent garden, e sostenuto da Confindustria Brescia, Banca Valsabbina e Giustacchini printing, stanno infatti lavorando sul prototipo, con annessa presentazione, che verrà valutato in occasione dell'hackathon finale, in programma a maggio.

Per i ragazzi dei sei istituti coinvolti (i licei Carli e Luzzago, il Cfp Vantini e i tecnici Cerebotani, Primo Levi e Tartaglia-Olivieri) è questo il momento di maggiore sforzo creativo, quello in cui, usando le parole del fondatore di The FabLab Massimo Temporelli, «i giovani sperimentano la loro "follia", la loro capacità e la loro volontà di cambiare il mondo». Perché è proprio questo lo scopo che sta alla base di Da Vinci 4.0: dare alle nuove generazioni un’opportunità per mettersi alla prova, con loro stessi e con gli altri.

«Uno degli stimoli principali emersi dal sondaggio che insieme alla cooperativa Sinapsi abbiamo promosso nel mondo giovanile nelle scorse settimane è proprio questo bisogno di spazi, di luoghi e tempi all’interno dei quali fare esperienze - spiega il direttore del GdB e di Teletutto Nunzia Vallini, intervenuta durante l’appuntamento online pensato per rispondere alle domande dei team in vista dell’hackathon -. Noi adulti dobbiamo essere in grado di fornire loro tutto ciò di cui necessitano, visto che sono le nuove generazioni le protagoniste della digitalizzazione e del futuro».

La richiesta di sviluppare un progetto che, unendo diverse tecnologie, possa affrontare le sfide del domani si muove in quest’ottica. Certamente la strada per approcciare uno dei tre argomenti scelti come tema dell’hackathon (facilitazione dell’uso degli spazi della scuola, come trasferire i contenuti didattici in modo innovativo e iniziative per conservare il valore della crescita, del confronto e della socialità nonostante la Dad), non è facile. Bisogna saper coniugare tecnologie e idee innovative, esperienza e competenze, fantasia e concretezza.

Ma dall’incontro via Zoom al quale hanno partecipato quasi 80 persone, i presupposti in vista del 23 aprile, termine ultimo per la consegna dei progetti da parte delle dodici squadre, sono più che buoni. A che punto siamo. Dal sondaggio sottoposto ai ragazzi da Giulia de Martini di The FabLab, è infatti emerso come la quasi totalità dei partecipanti abbia o già iniziato a lavorare sull’idea, delineandone contorni e caratteristiche, o direttamente sul progetto: solo in un caso il lavoro non è ancora partito. Per quanto riguarda invece le tecnologie utilizzate il ventaglio è molto ampio. I team hanno sì prediletto elettronica e dispositivi di internet of things, ma largo utilizzo si sta facendo anche di robotica, intelligenza artificiale, stampa 3d e persino della blockchain. Ad incuriosire, e non poco, è anche il voto espresso alla voce «altro», segno di una volontà di sperimentare nuove tecnologie che ben si sposa con l’idea di fondo di Da Vinci 4.0.

Perché la strada che porta nel futuro non è già tracciata, bisogna saperla inventare ogni giorno usando sia ciò che già esiste sia quelle idee che ancora devono nascere, sperimentando quella sana «follia» che nei giovani sgorga come acqua da una fonte. Solo osando si può cambiare il mondo e renderlo un posto migliore dove tutti possano poter vivere.

 

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