Tumore: è on-line il portale anti bufale

Nel 2017 quasi 9 milioni di italiani sono stati vittime di fake news nel campo della salute
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Nel 2017 quasi 9 milioni di italiani sono stati vittime di fake news nel campo della salute, più della metà degli utenti di internet in Italia ha attribuito credito almeno una volta a notizie false circolate in rete e il dato arriva al 58,8% fra gli under 30. Il rischio di imbattersi nelle fake news è dunque particolarmente alto quando si parla di salute e tumori. Proprio per arginare il dilagare delle fake news sul cancro, nasce il primo portale contro le bufale in oncologia www.tumoremaeveroche.it, realizzato da Fondazione AIOM e AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e presentato al ministero della Salute.

Diminuiscono, infatti, gli italiani che ritengono di essere informati su questi temi: nel 2014 erano pari al 70,9%, nel 2016 sono calati al 62,5%. Nei social spesso «è attribuito credito - afferma il presidente di Fondazione Aiom Fabrizio Nicolis - a messaggi fuorvianti e circolano nel web e nei social quasi 400 bufale su presunte cure alimentari, cibi ritenuti super e da evitare inclusa la digiunoterapia, oltre 175 su cure alternative spaziando dai metodi Di Bella e Hamer all'uso del
bicarbonato di sodio come rimedio fino alla terapia della gioia, più di 160 sulle cause del cancro, e almeno 85 su cosa si nasconda dietro la malattia per cui le neoplasie, ad esempio, regrediscono in maniera naturale».

La diagnosi di tumore, sottolinea, «cambia la vita di una persona: l'attrazione per le terapie non convenzionali è alimentata dalla disperazione causata dalla diagnosi e chi promuove queste teorie sfrutta la ricerca di speranza da parte di malati e familiari. Internet è lo strumento principale con cui i cialtroni fanno leva sulle aspettative dei pazienti». Il portale, realizzato grazie al
contributo non condizionato di Ipsen S.p.A., contiene una sezione generale con informazioni sulle neoplasie, le armi per affrontarle, la prevenzione, la riabilitazione e i diritti dei pazienti. Il sito è poi diviso in sei sezioni e nella sezione 'Scrivicì i cittadini possono rivolgere domande agli esperti.

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